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Festival di Gadhimai, è iniziato il più grande sacrificio di animali

Pubblicato: 20/11/2019 18:53

È una petizione gridata ad alta voce quella lanciata da Animal Equality insieme alla Croce Rossa e agli animalisti indiani, volta a fermare quello che si preannuncia essere un sacrificio disumano e che potrebbe riguardare circa 200mila animali. Un festival ma anche meglio una cerimonia sacrificale che si tiene ogni 5 anni a Bariyarpur, in Nepal.

ATTENZIONE: NELL’ARTICOLO È PRESENTE UN VIDEO CON IMMAGINI CHE POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ

Il Festival di Gadhimai è iniziato: una cerimonia crudele

Come confermato da Animal Equality, nonostante le richieste e le petizioni poste in essere, ha avuto inizio il drammatico e crudele sacrificio animale comunemente conosciuto come il Festival di Gadhimai. Come si apprende dal comunicato dell’organizzazione, i fedeli – che erano stati invitati a donare sangue evitando così la carneficina animale non necessaria – avrebbero già messo in atto il quinquennale massacro che avrebbe già mietuto migliaia di animali. Un’ecatombe che ha avuto inizio il 3 dicembre e che durerà fino a domani, 5 dicembre.

Testimoniati abusi sessuali: un massacro impietoso

I droni di Animal Equality stanno sorvolando la zona riprendendo quando sta accadendo in questi momenti. Immagini che lasciano sconcertati e che non si è capaci di poter osservare. Secondo quanto testimoniato dall’organizzazione, al momento sarebbero stati documentati abusi sessuali su alcuni animali, massacri con machete e coltelli, animali appesi a testa in giù, molti morti per le basse temperature e per negligenza, altri trovati con le orecchie recise, operazione volta a farli dissanguare.

Il Festival di Gadhimai, la cruenta cerimonia nepalese

Il tempo stringe ma non per questo bisogna deporre le armi né le parole. Con questo spirito nasce l’urgenza di denunciare quella che potrebbe essere una mattanza di imponenti dimensioni e che potrebbe prevedere il potenziale sacrificio di 200mila animali. Una cerimonia sacrificale che avrà luogo in Nepal tra il 3 e il 5 dicembre nota come Festival di Gadhimai. Un sacrificio – come si legge nel comunicato diffuso da Animal Equalityil più grande sacrificio di animali al mondo” – che nel 2009 ha visto la morte di circa 200mila animali in 3 soli giorni. Un massacro che riguarda animali di diversa natura: dai bufali ai maiali ma anche galline, piccioni, capre.

Una tradizione sanguinolenta e secolare

Morti che l’uomo offre a Gadhimai ogni 5 anni sino al 2014 – nel 2015 il festival era stato sospeso a tempo indeterminato con la promessa che non si sarebbe più ripetere – da circa 265 anni seguendo la tradizione legata a Bhagwan Chowdhary, fondatore stesso del Tempio Ghadimai, dedicato all’omonima dea. Già nel 2014 Animal Equality aveva voluto entrare nel vivo del sacrificio documentando e denunciandone la brutalità. Immagini, video a riprova di quanto sia ferino il sacrificio durante il quale i fedeli offrono a Ghadimai animali, centinaia di migliaia di capi a cui viene inflitta una morte lenta, dolorosa.

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La morte lenta e dolorosa per decapitazione

La morte è crudele, il più delle volte violenta attraverso la decapitazione che difficilmente è netta ma ripetuta più volte. Come si legge nel comunicato diffuso da Animal Equality: “Nelle scene documentate dagli investigatori si vede anche il caso di un esemplare particolarmente grosso (ndr. di bufalo) che è stato colpito 25 volte per decapitarlo, costringendo l’animale ad una agonia terribile“. Dal 2014, ultimo festival in ordine di tempo avvenuto in Nepal e che ha visto la morte di almeno 30mila esemplari, sono già trascorsi 5 anni e opporsi ad una tradizione lunga oltre 200 anni non è facile. Una presa di coscienza chiara ad Animal Equality che rivolgendosi al governo del Nepal ha deciso non solo di chiederne la sospensione ma ha anche offerto delle alternative.

Donazioni di sangue alternative al sacrificio animale

Nello specifico, nella petizione internazionale rivolta alle autorità, Animal Equality chiede di fermare il sacrificio introducendo una legge che non ammetta violazioni con la richiesta di sospingere i fedeli ad una diversa ma egualmente simbolica offerta. Nello specifico, si chiede di poter incoraggiare i fedeli a donare il sangue come rito simbolico da contrapporsi al sacrificio del bestiame, venendo dunque incontro alla tradizione senza però ammettere l’uccisione dolorosa e i maltrattamenti sugli animali.