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Omicidio Lorys, a breve la decisione della Cassazione: per la difesa “sentenza illogica”

Pubblicato: 21/11/2019 15:26

Un altro capitolo del caso Lorys Stival va verso la conclusione. L’omicidio del piccolo, avvenuto nel 2014 e pe il quale è stata condannata Veronica Panarello, viene discusso in queste ore in Cassazione.

I legali della condannata hanno infatti impugnato la sentenza d’appello sostenendo che sia “illogica”.

Per il GP nessun legame tra omicidio e “tratti istrionici”

Mentre il team dell’avvocato Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello, ha lavorato per smantellare la sentenza a 30 anni di reclusione, il Procuratore Generale è convinto della genuinità della decisione della Corte d’Appello.

Il Pg Roberta Berberini infatti non solo crede che Veronica Panarello fosse totalmente in grado di intendere e di volere quando ha ucciso il figlio e e ha occultato il corpo: è anche certa che non esista un nesso tra i “tratti istrionici e narcisistici” che la Panarello avrebbe manifestato e la sua attività criminale.

L’avvocato: “Veronica è molto sola”

Francesco Villardita è stato anche intervistato in esclusiva da Fanpage, a cui ha spiegato che Panarello sarebbe “preoccupata e ansiosa”. Veronica Panarello oggi è una donna che ha il mondo contro: “Veronica è molto sola. È supportata solo ed esclusivamente da suo padre, che le sta vicino, mentre la mamma e le sorelle non le hanno scritto né l’hanno visitata in questi giorni”.

Secondo la difesa della donna, si avrebbe nel suo caso un concorso di colpa e dunque la presenza attiva di altre persone all’omicidio: “Fermo restando che la Panarello potrebbe avere le proprie responsabilità e un ruolo attivo, ma certamente secondo la tempistica, secondo la consulenza video-forense, per quello che abbiamo cercato di dimostrare, non doveva essere da sola sulla scena del delitto”.

Il mancato confronto con il suocero Andrea Stival

Altro motivo per cui la difesa contesterebbe la difesa d’appello, c’è il mancato consenso a un incontro tra Veronica ed Andrea Stival: “Ci hanno impedito di ricorrere al confronto che è stato ritenuto superfluo, perché la Corte ha ritenuto che a commettere l’omicidio è stata solo la Panarello, così come ha ritenuto che la perizia psichiatrica non fosse necessaria”.

La difesa critica anche l’utilizzo della perizia psichiatrica, che evidenziava un disturbo della personalità ma che. Stata sconfessata dalla Corte. 

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