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Palermo, uccide l’amante 30enne: voleva dire tutto alla moglie

Pubblicato: 23/11/2019 11:42

Ennesimo caso di femminicidio in Italia, proprio alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne. La vittima è una 30enne residente in provincia di Palermo. A ucciderla, è stato l’amante 51enne: la donna aveva minacciato di riferire tutto alla moglie.

Uccisa dall’amante

Si chiama Ana Maria Lacramioara Di Piazza, ha 30 anni ed è di origini rumene, ma adottata da una famiglia italiana quando era ancora una bambina. La donna era residente a Giardinello, paesino in provincia di Palermo vicino Palermo.
I Carabinieri di Partinico ieri mattina hanno trovato il suo corpo nascosto sotto un telo, in mezzo a delle frasche tra Partinico e Balestrate, statale 113. Ad allertare i militari, riporta Repubblica, due testimoni che hanno in caserma. Le indagini hanno portato alla scoperta dell’assassino, l’amante della donna, che ha confessato l’omicidio. L’uomo ha 51 anni, si chiama Antonino Borgia ed è un imprenditore edile palermitano. Alla base del brutale omicidio, la volontà della donna di riferire tutto alla moglie.

L’uomo ha confessato

I Carabinieri hanno fermato l’uomo nel pomeriggio di ieri e in serata ha confessato di aver ucciso la donna, Ana Maria Lacramioara. Antonino Borgia ha raccontato che la donna aveva minacciato di raccontare della loro relazione alla moglie di lui e che l’aveva anche ricattato. Voleva 3 mila per non dire niente e l’uomo aveva acconsentito. Pare inoltre, riporta Repubblica, che la donna gli avesse anche confessato di essere incinta di lui.
I due, amanti da un anno, si sono visti e lei è salita sul suo furgone bianco e si sono diretti verso un cantiere dove l’impresa di Borgia stava effettuando lavori. Qui avrebbero avuto un rapporto sessuale, cui è seguita una lite. Da qui si è scatenata la violenza.

Le ha tagliato la gola

Durante la lite, l’uomo ha estratto il coltello e colpito la donna alla pancia. Questa è poi riuscita a fuggire, ma Antonino Borgia l’ha convinta della sua intenzione di portarla in ospedale per ricevere soccorso.
Sul furgone, una nuova lite: l’uomo a questo punto l’ha colpita con un bastone in testa e le ha tagliato la gola, mettendo fine alla sua vita.
Nel drammatico racconto riportato da Repubblica, pare anche che l’uomo abbia confessato di essere poi andato a fare colazione, al lavoro e dal barbiere. L’uomo è ora accusato di omicidio e occultamento di cadavere.

La vicenda arriva appunto alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne e testimonia la necessità di affrontare duramente il tema, come richiesto anche da molti parenti delle vittime di femminicidio.