C’è una svolta nel caso di Libero Foti, l’uomo trovato morto e chiuso in un sacco lasciato sul balcone a Trieste. La compagna, una donna di origine ucraina, ha confessato.
La donna risultava scomparsa da prima del ritrovamento del corpo di Foti, è stata raggiunta telefonicamente dagli inquirenti.
La confessione della donna
Il caso della morte di Libero Foti, il 75enne trovato morto nella sua abitazione di Trieste a inizio novembre, sembra essere giunto alla sua conclusione. L’uomo pare essere stato ucciso dalla compagna, una donna di origini ucraine di cui si erano perse le tracce, a seguito di una lite.
È stata proprio lei a confessare l’accaduto alla squadra mobile di Trieste, che si è occupata del caso sotto il coordinamento della Procura della Repubblica. La donna ha raccontato di come lui si fosse opposto ad un suo rientro in Ucraina e come da lì si sia innescata una violenta discussione. Lei è riuscita a soffocarlo con il sacco nero dell’immondizia nel quale ha poi nascosto il corpo lasciandolo sul balcone.
Ha agito per difesa
La donna, che al momento pare trovarsi ancora in Ucraina, ha detto di aver reagito d’istinto per difendersi. Nella lite infatti il compagno l’avrebbe minacciata con un coltello, lei lo avrebbe colpito con una bottiglia alla testa stordendolo e poi soffocandolo.
La confessione è avvenuta per via telefonica, a seguito do in primo contatto con il pm e gli investigatori. L’omicidio, stando alla ricostruzione sarebbe avvenuto il 12 ottobre scorso.
Cadavere su un balcone a Trieste
Il ritrovamento dei resti di Libero Foti è avvenuto invece il 2 ottobre scorso per opera dei vigili del fuoco. L’uomo presentava un taglio netto alla gola. Secondo quanto raccontato dai vicini, qualche settimana prima del ritrovamento si erano sentiti forti rumori provenire dall’appartamento.