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Il miracolo di Michael, si sveglia dopo il coma: il sogno della cura in America

Pubblicato: 27/11/2019 15:21

Quello del piccolo Michael Labuschagne è un mero miracolo e come tale lo chiamano i suoi genitori, Emma e Stuart. Un risveglio disatteso anche da parte dei medici quello del piccolo che a sole 14 settimane di vita venne colto da un’insufficienza cardiaca. Poi il risveglio, sorridendo ai genitori, e la petizione all’indomani della diagnosi di un fibroma cardiaco.

In coma dopo poche settimane di vita

A raccontare cosa è accaduto al piccolo Michael è a la madre Emma sul sito di GoFundMe, dove insieme al papà del piccolo ha voluto lanciare una raccolta fondi volta a pagare una costosa operazione necessaria al figlio. Era una notte come tante quando il piccolo, addormentandosi nel lettino di casa, venne colto da un infarto: trasferito d’urgenza in ospedale, Michael venne sedato e messo in coma farmacologico per 5 giorni con l’insperata consapevolezza che probabilmente non si sarebbe mai più svegliato.

Il risveglio miracoloso dopo 5 giorni di coma

Le parole – scrive la madre su GoFundMe – Non possono servire a descrivere il dolore che abbiamo provato in quell’istante“. Passarono 5 giorni ma poi da quel coma, su azione dei medici, il piccolo uscì sorridendo al mondo, ai genitori e alla telecamere che eternato quel momento. Conseguenti gli accertamenti e una diagnosi infelice: la rilevazione di un fibroma cardiaco, un raro tumore al cuore cui pochissimi nel Regno Unito, dove vive la famiglia, hanno manifestato.

La raccolta fondi per l’operazione a Boston

La soluzione però, per il piccolo Michael, ci potrebbe essere ma non nel Regno Unito. Come la stessa madre puntualizza e spiega su GoFundMe, se riuscissero a raccogliere fondi necessari il piccolo Michael potrebbe sottoporsi ad una delicata operazione al cuore particolarmente costosa che può avvenire solamente negli Stati Uniti, a Boston. Un’operazione che l’ospedale pediatrico americano, tra i primi al mondo, ha quantificato in sterline: 116mila, circa 135mila euro.

L’operazione, non di routine ma alla quale i medici di Boston non sono nuovi, potrebbe rappresentare per il piccolo una nuova opportunità di vita, una seconda chance. “Per favore – chiude la madre – Aiutateci donando tutto il possibile per questa causa. [..] Attualmente ha un peacemaker e un defibrillatore che non funziona nel modo più efficace in cui dovrebbe“. L’operazione sarebbe preferibile avvenisse il prima possibile, non appena il suo cuore avrà le dimensioni giuste per permettere l’intervento. “Ogni giorno ci preoccupiamo e ci chiediamo se sarà l’ultimo con il nostro Michael. Aiutateci a rimuovere il suo tumore“, le ultime parole alla fine della raccolta fondi.

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Ultimo Aggiornamento: 27/11/2019 15:37

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