Ci si era molto preoccupati per le condizioni di salute di Piero Angela, il più amato divulgatore scientifico della televisione italiana che non più di qualche settimana fa era stato protagonista di un’infelice caduta a terra, costatagli la rottura del braccio sinistro e qualche contusione a spalla e polso. Fortunatamente però, le condizioni di salute di Angela migliorano ed è lui stessa a proferire parole a riguardo in quel de I Lunatici, il programma radio in onda su Rai Radio2.
Piero Angela, gesso al braccio ma in ripresa
Intervistato da I Lunatici, Piero Angela si mostra molto positivo e ben sperante per la sua guarigione dopo una brutta caduta che, nei primi momenti, aveva fatto preoccupare il suo vasto pubblico. Fortunatamente però, il braccio sinistro è in ripresa, tuttora gessato ma ancora per poco: “Come sto? Ho un po’ di problemi, la settimana prossima mi tolgono il gesso, poi spero di recuperare in poco – chiosa Angela alla radio – Anche se ci vorrà tempo. Sono cose lunghe e fastidiose. Per fortuna a essersi rotto c’è il braccio sinistro, mi sono reso conto di quante cose non si possono fare senza un braccio“.
Il pensiero sulla morte: “Una gran scocciatura“
Insomma, nella “gravità”, Piero Angela riesce comunque a intravederci uno spiraglio da cui ricavare un insegnamento: “Ora, per esempio – continua il divulgatore scientifico – Dormo su una poltrona. Da quando mi sono rotto il braccio la notte non riesco ad alzarmi, ho comprato una di quelle poltrone reclinabili che si allungano e diventano un letto. Funziona bene“. Poi il discorso si amplia e ricade più generalmente, dall’imprevisto, alla vita del conduttore televisivo: “La testa funziona. Mia sorella ha 92 anni e sta perfettamente, non ha nessun problema. Spero che la genetica sia quella, che ci aiuti“. E mentre migliorano le condizioni di salute accompagnate da uno spirito sempre molto alto, Angela viene incalzato a disquisire sul grande enigma, la morte: “Da quando ho 90 anni me lo chiedono – chiosa Angela – La morte è una grande scocciatura. È una mancanza di vita. Noi moriamo ogni notte quando ci addormentiamo. La sofferenza, soprattutto fisica, ma anche psicologica, è la cosa che può turbare“.