Vai al contenuto

Ha un tumore, il Fisco le chiede di giustificare l’acquisto di una parrucca

Pubblicato: 09/12/2019 11:16

Quando Sara Recordati ha scoperto di avere un tumore al seno, nel 2016, ovviamente è caduta in uno stato di disperazione. Il tipo di cancro che l’aveva colpita era molto aggressivo, così aveva deciso di operarsi per via privata e, subito dopo, aveva effettuato la chemioterapia. Così, si era anche dovuta comprare una parrucca, per superare il trauma della perdita di capelli.

Oggi, a distanza di anni, è il Fisco a ricordarle la differenza di quel tragico momento, chiedendole di dimostrare l’effettiva necessità dell’acquisto della parrucca, nonché di dimostrare di aver davvero pagato le spese mediche.

Le richieste dell’Agenzia delle Entrate

Sara Recordati è una giornalista e scrittrice: quando ha ricevuto la lettera dell’Agenzia dell’entrate, ha deciso di parlare della sua vicenda con Il Corriere della Sera, raccontando cosa le sta chiedendo nello specifico lo Stato italiano: “Lo Stato si è insospettito delle alte spese mediche che avevo sostenuto quell’anno, ma ci sono state perché purtroppo mi sono ammalata”. In tutto, Sara aveva pagato 12.500 euro alla clinica in cui si era operata, ed aveva comprato una parrucca da 300 euro. Quest’ultima era però stata pagata per due terzi dalla sua assicurazione medica: “Nella dichiarazione dei redditi avevo anche allegato la richiesta medica della mia oncologa solo che, essendo piuttosto sconvolta in quel periodo, l’avevo fotocopiata male, si legge solo in parte. Anche se chiaramente si vede che è richiesta per ‘alopecia’ “.

Una questione di “ottusità”

È ancora vivo in lei il ricordo del trauma di quei giorni: “Perdere tutti i capelli è tremendo: non mi riconoscevo più allo specchio, non riconoscevo più nemmeno l’odore della mia pelle. Ho scelto questa parrucca simile ai miei capelli”. Ora il desiderio di Sara è quello di parlare a colui che ha chiesto a una donna che era in chemioterapia come mai le servisse una parrucca: “Non ho mai avuto problemi con il Fisco, non ho certo guadagni iperbolici e sono serena per come ho sempre gestito le cose. La sensazione è di essere presi in giro da un apparato che non funziona e si accanisce su cose futili e, sinceramente, avverto della cattiva fede nel sospettare che una donna che voglia truffare il Fisco per qualche decina di euro per una parrucca, dopo che ha fatto la chemioterapia. Questa ottusità mi addolora”.