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Fondi Lega, in corso perquisizioni da parte della Guardia di Finanza

Pubblicato: 10/12/2019 16:15

Secondo quanto emerso in questi momenti, sono in corso operazioni da parte della Guardia di Finanza in ambito dell’inchiesta sui 49 milioni – i “Fondi della Lega” – al centro dell’interesse della Procura di Genova da circa 2 anni. Un’indagine che si fonda sull’ipotesi di riciclaggio che oggi sembra aver portato alla luce, secondo quanto messo in luce da Il Fatto Quotidiano, un primo indagato: Stefano Bruno Galli.

Fondi Lega: perquisizioni in corso

Secondo quanto portato alla luce da Il Fatto Quotidiano, Stefano Bruno Galli sarebbe indagato in ambito della suddetta inchiesta da parte della Procura di Genova in qualità di numero uno dell’Associazione Maroni Presidente. Come confermato anche da Agi, al momento sono in corso tutta una serie di perquisizioni in ambito dell’indagine sui 49 milioni, confiscati in via definitiva alla Lega.

L’inchiesta sui 49 milioni confiscati alla Lega

Ritornando nel merito dell’inchiesta, tutto ebbe inizio 2 anni fa quando la Procura di Genova si interessò a dei rimborsi elettorali che la Lega avrebbe ricevuto ai danni però dello Stato, nell’arco temporale compreso tra il 2008 e il 2010. Nel riceverli, ci sarebbe stato un processo di falsificazione dei rendiconti e dei bilanci. Le ultime notizie relative all’inchiesta erano arrivate lo scorso 6 agosto quando per voce della sentenza della Cassazione, era stato prescritto il reato di truffa per l’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito e uno dei volti per eccellenza della Lega, Umberto Bossi. E proprio in quell’occasione la Cassazione si era pronunciata in merito alla confisca dei 49 milioni, confermata.

L’ipotesi di riciclaggio

Al momento, secondo quanto si apprende, i magistrati operativi nell’inchiesta starebbero passando al vaglio l’ipotesi di riciclaggio di parte di quei 49 milioni che, secondo i pm, sarebbero stati sparire nel Lussemburgo servendosi della Sparkasse, banca di Bolzano per poi essere fatti rientrare col tempo: alcuni subito, altri in un tempo postumo ai primi sequestri da parte della Procura. Si tratta di circa 10 milioni sui quali, la stessa banca, ha sempre proferito essere slegati in tutti i modi dal partito.