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Orfani di femminicidio e risarcimento, il ministro: “Trovata una soluzione”

Pubblicato: 10/12/2019 10:38

Richieste di risarcimento agli orfani di femminicidio: c’è una soluzione, annunciata dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che arriva a margine del caso delle due sorelle di Massa Carrara che persero la madre nel 2013. Il padre la uccise e ferì l’uomo che credeva suo amante, per le cui spese di malattia e invalidità l’Inps ha chiesto il pagamento alle figlie. L’intervento delle istituzioni ha scongiurato che un nuovo dramma si abbattesse sulla famiglia.

L’annuncio del ministro Catalfo

Con una nota, condivisa anche su Twitter, il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato la soluzione per vicende come quella di Massa Carrara.

Si tratta del caso che riguarda due sorelle, orfane di femminicidio dal 2013, a cui l’Inps ha chiesto un risarcimento per le somme erogate all’uomo rimasto ferito durante l’aggressione ai danni della loro madre. La persone è colui che il loro padre, poi morto suicida, aveva colpito nella convinzione che fosse l’amante della donna.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto sulla questione chiamando in causa anche la titolare del dicastero Catalfo, al fine di mettere a punto un piano che potesse neutralizzare questo scenario, nel caso specifico e nelle prospettive future.

Dal ministro è arrivata la risposta: “Avevo promesso una soluzione per la vicenda di Massa Carrara e così è stato. Grazie a una proficua collaborazione fra me, la Ministra Bonetti e il viceministro dell’Interno Crimi è stata depositata la norma che tutela da ogni forma risarcitoria diretta gli orfani di femminicidio“.

Il caso di Massa Carrara

I figli delle vittime di femminicidio non verseranno risarcimenti: a detta del ministro del Lavoro, dunque, l’intesa per una soluzione definitiva sarebbe arrivata con il deposito di una norma specifica che mette gli orfani al riparo da simili eventualità. Tutela dalle forme risarcitorie che scatta dopo il caso di Massa Carrara, riguardante le orfane di Cristina Biagi, uccisa dal marito nel 2013.

L’uomo, Marco Loiola, compì il delitto a colpi di pistola e ferì colui che credeva l’amante della donna, prima di suicidarsi. Come previsto dalla legge, l’Inps ha presentato il conto agli eredi del defunto, in questo caso le figlie rimaste orfane di madre, ancora minorenni.

Un conto decisamente salato per i danni causati dal genitore: 124mila euro da versare a titolo di risarcimento per l’Istituto, per quanto erogato al sopravvissuto sotto forma di assegno di invalidità.

Poco dopo l’esplosione del caso, erano arrivate le rassicurazioni di Pasquale Tridico, presidente Inps: “La lettera con la richiesta di risarcimento – ha dichiarato a Radio Capital – è un atto dovuto ma l’Inps ha già contattato i familiari avvisandoli che non ci sarà alcun atto esecutivo“.

Il problema, nonostante la soluzione per la vicenda in questione, riguarda però tutti i casi di orfani di femminicidio esposti, oltre al dramma familiare, allo spettro di simili procedure. Le spese, secondo quanto annunciato dal ministro Catalfo, “saranno coperte dal Fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, intenzionali violenti e dei crimini domestici“.