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Salerno, volontari a scuola chiedono soldi per bambini malati ma è una truffa

Pubblicato: 11/12/2019 14:16

Alcune scuole di Salerno riportano un tentativo di raggiro ai danni dei bambini e dei genitori. Alcuni volontari, infatti, chiedevano soldi in offerta per bambini malati di cancro, senza avere l’autorizzazione dalla scuola e neppure dall’associazione per cui lavorano.

In classe per progetti sull’alimentazione

Il caso ricorda un’altra truffa simile successa qualche mese fa. Alcune persone giravano per Campobasso a chiedere offerte per i bambini malati di cancro, spacciandosi per un’associazione esistente. Indagate 3 persone per questo tentativo di lucro sulla pelle dei malati, cosa che starebbe accadendo anche in Campania.
Il Mattino riporta infatti che qualcosa di simile è successo in alcune scuole elementari di Salerno. Dei volontari di un’associazione sono entrati a scuola per illustrare ai bambini in aula un progetto sulla sana alimentazione. Al termine della stessa, tuttavia, avrebbero chiesto soldi per la cura di bambini malati di cancro. Del fatto non sarebbero stati informati gli insegnanti, che in alcuni casi hanno invitato i volontari a lasciare l’aula.
Chi non l’ha fatto, ha visto consegnare ai bambini alcune bustine, da riempire con offerte per i malati in cambio di piccoli gadget.

Il tam-tam dei genitori

La vicenda, riporta Il Mattino, è sembrata sospetta a molti genitori, che hanno così iniziato a confrontarsi e verificare la veridicità della storia. Nessuno, infatti, sembrava essere a conoscenza della colletta, tantomeno i dirigenti scolastici degli istituti. A negare qualsiasi coinvolgimento, anche l’associazione che si occupa di lotta al cancro, che ha dichiarato di essere estranea al tentativo di raggiro.
Il Mattino riporta che nella zona est della città è stato tenuto anche un consiglio straordinario per parlare della questione. Il dirigente scolastico di zona ha ribadito come il tutto non fosse autorizzato e che si trattava di una truffa fatta sulla pelle dei malati.

Il giorno dopo non si sono presentati

Uno degli ultimi casi è riportato il 2 dicembre, sempre con le stesse modalità: dopo la lezione in classe, parte la richiesta di soldi e la consegna delle bustine da portare a casa perché i genitori potessero dare qualcosa.
In alcuni casi il tam-tam è servito a fermare la raccolta fondi non autorizzata, in altri invece la voce non si è sparsa altrettanto bene. Alcuni bambini, secondo Il Mattino, sono così rientrati a scuola il giorno dopo con l’offerta per i volontari, che erano però già stati avvisati dalla scuola di non fare ritorno.


Ultimo Aggiornamento: 12/12/2019 15:42