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Il silente sterminio di manguste per la realizzazione dei pennelli

Pubblicato: 11/12/2019 18:11

Da circa due mesi è attiva in India una vera e propria operazione volta alla salvaguardia delle manguste, animale tipico dell’Asia meridionale. Il progetto battezzato Operation Clean Art è portato avanti dal WCCB, Wildlife Crime Control Bureau, ente istituito dal Ministero dell’Ambiente del governo indiano che in questi mesi sta combattendo contro il commercio di pennelli realizzati con i capelli del suddetto animale.

Lo sterminio di manguste per i suoi capelli

Una battaglia territoriale ma che sconfina, con l’esportazione del prodotto, i limiti nazionali diventando una battaglia, dunque, internazionale. Da mesi la Wildlife Crime Control Bureau sta cercando di mettere fine ad un commercio che sta provocando uno sterminio silente di manguste. Come è noto agli enti locali indiani, il pelo della mangusta è uno dei più utilizzati per la realizzazione di pennelli che vengono poi venduti ed esportati in tutto il mondo. Un commercio dunque ampio, la cui domanda non è affatto in crisi.

50 esemplari uccisi per ogni kg di capelli

Secondo quanto riportato da Agi, entrando nel particolare e parlando di numeri, per solo 1 kg di pelo di mangusta è necessaria l’uccisione di almeno 50 esemplari. Un numero che, al netto di questa informazione, può anche non impressionare che lascia sgomenti trattando invece un dato più generale. Come confermato dalla polizia indiana, l’operazione messa in atto ha portato al sequestro di circa 52.352 pennelli per un totale di 113 kg di capelli di mangusta grezzi utilizzati per realizzarli. La proporzione, è semplice: prendendo in considerazione solo i pennelli sequestrati, si possono stimare circa 5650 esemplari di mangusta uccisi a questo scopo.

Numeri che dunque, impressionano. “Stiamo facendo del nostro meglio per interrompere la rete di fornitura e produzione – sono le parole rilasciate da HV Girisha, il videdirettore regionale del Wildlife Crime Control Bureau e riportate da Agi Ma sfortunatamente la consapevolezza di questo crimine è bassa e fino a quando c’è la domanda, ci saranno persone che uccideranno la mangusta per i suoi capelli“.