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Lombardia, ritardo di un anno nell’installazione di telecamere negli asili

Pubblicato: 12/12/2019 16:09

La Lombardia è l’unica regione che ha approvato il provvedimento antiviolenza negli asili. Son stati stanziati anche 600mila euro di finanziamenti, ma di telecamere ancora non ne avrebbero installato neanche una. Il ritardo, spiega Tgcom24, è dovuto al ritardo della pubblicazione dei bandi da parte delle ATS (Agenzie di tutela della salute). Il problema sorge dunque dalle lungaggini della burocrazia.

Ddl approvato alla Camera un anno fa

Come scrive l’Ansa, ricordando anche l’appello dell’ex parlamentare Nunzia De Girolamo su Il Tempo, nelle ultime settimane si è tornati a parlare della proposta di legge sulle telecamere a circuito chiuso negli asili e nei centri per anziani. Il testo della legge è in esame da 3 anni, fa sapere l’agenzia di stampa. Approvata dalla Camera lo scorso 23 ottobre, la legge si è arenata in Senato. Dopo diverse audizioni, la prima firmataria Gabriella Gianmarco ha presentato un testo unico diviso in 10 articoli. L’articolo 4 è quello dedicato all’installazione e manutenzione delle telecamere. Il testo recita: “l’accesso alle registrazioni è vietato, salva la loro acquisizione su iniziativa della polizia giudiziaria o del pubblico ministero come prova documentale in un procedimento penale”.

Una legge per contrastare i maltrattamenti di bambini

Mentre il ddl aspetta l’approvazione del Senato, la Lombardia si è portata avanti col lavoro. È infatti l’unica regione che, ad oggi, ha approvato il provvedimento in consiglio regionale, a fine novembre del 2018. Ma a causa del ritardo della pubblicazione dei bandi da parte dell’Agenzia di tutela della salute (risalente a settembre 2019), nessun asilo lombardo ha ancora installato le nuove telecamere per documentare e prevenire eventuali maltrattamenti e abusi su minori. Tutto ciò, a discapito dei 600mila euro stanziati dalla Regione Lombardia per l’installazione e la manutenzione delle telecamere a circuito chiuso. Sulla questione è intervenuto anche il Codacons, che si chiede “che fine ha fatto il ddl approvato alla Camera?” Un quesito che si stanno chiedendo in molti, in attesa che il provvedimento per contrastare i casi di maltrattamenti sui bambini entri definitivamente in vigore.