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Agrigento, scoperte horror nel caseificio: topi morti vicino al formaggio

Pubblicato: 16/12/2019 16:16

Shockante scoperta quella fatta dai Carabinieri di Raffadali, in provincia di Agrigento. All’interno di un caseificio abusivo, hanno riscontrato terrificanti condizioni igienico-sanitarie: i militari hanno trovato topi morti vicino a forme di formaggio.

Il blitz nel caseificio abusivo

Secondo quanto riportato da numerose fonti locali, i Carabinieri di Raffadali hanno eseguito alcuni blitz nella mattinata di venerdì 13 dicembre. A portare avanti le operazioni insieme a loro, anche il Centro Anticrimine Natura e l’Ispettorato al Lavoro.
La sede del blitz è stato un ovile della zona, che si è scoperto era adibito anche a caseificio e macelleria, entrambe le attività svolte in modo clandestino. L’ovile infatti non disporrebbe di nessuna autorizzazione per la produzione di prodotti caseari, tantomeno per la macellazione di bestiame.
A far spavento, tuttavia, sono le scoperte fatte all’interno dello stabilimento.

Topi morti e vivi vicino al formaggio

Topi e formaggio sono un binomio rinomato, ma fa piacere vederli assieme solo nei cartoni animati. Invece i Carabinieri di Raffadali hanno scoperto topi morti vicino a forme di formaggio quali caciotte e ricotte all’interno di questo caseificio abusivo degli orrori.
Non è però l’unico abuso riscontrato nel già illegale sito: i Carabinieri, riporta La Sicilia, hanno trovato anche farmaci per uso veterinario detenuti abusivamente e carcasse di animali macellati vicino ad altre forme di formaggio, che poi venivano spedite e vendute. Tutto in sfregio alle norme igienico-sanitarie, tanto che non sarà addirittura difficile rintracciare tutti i prodotti andati venduti. Sarebbero però già 100 i chili di prodotti rintracciati in vari negozi della zona, oltre ai 300 chili presi dall’ovile posto sotto sequestro.

Arrestato il titolare dell’ovile

A seguito del blitz dei Carabinieri e degli altri reparti, sono immediatamente scattate le manette per il titolare dell’impresa abusiva. La Sicilia riporta che si tratta di un 59enne già noto alle forze dell’ordine, che ora dovrà anche pagare una multa da 65.000 euro. Inoltre, per l’uomo scatterà l’accusa di frode in commercio e contraffazione di sostanze alimentari: al momento si trova nel carcere di Agrigento in attesa dell’udienza di convalida.

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Ultimo Aggiornamento: 16/12/2019 16:19

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