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Anna Mazzamauro, la confessione sull’infanzia e le suore: “Ricordi pessimi”

Pubblicato: 16/12/2019 19:51

Anna Mazzamauro, l’inimitabile Signora Silvani a fianco di Paolo Villaggio in Fantozzi, racconta la sua giovinezza ai microfoni di RaiRadio2. Intervenuta durante la trasmissione radiofonica I Lunatici, l’attrice, che a inizio dicembre ha spento 81 candeline, ha svelato di esser stata criticata dalla famiglia per il suo desiderio di recitare.

Anna Mazzamauro, i pregiudizi della famiglia

“Vengo da una famiglia normale, borghese”, spiega Anna Mazzamauro, nata a Roma nel 1938. Un’epoca in cui la passione per la recitazione è stata talvolta interpretata come segno di malcostume. “Questa figlia che voleva fare la “bottana” da grande veniva visto male”, racconta l’attrice, che ammette di aver sopportato con grande sofferenza i pregiudizi familiari. “Se avessero assecondato questa mia diversità con calma e con amore forse avrei sofferto di meno”, ammette la Mazzamauro.

Anna Mazzamauro a scuola dalle suore

Il suo spirito irrequieto e vivace di certo non la aiutò a guadagnarsi l’appoggio della famiglia che nel tentativo di “placarla” la iscrisse a scuole gestite da suore dall’asilo fino al liceo. “Avendo intravisto questo turbamento mentale, questo essere preda dei demoni del teatro, mi hanno mandato sempre dalle suore sperando di combatterlo”, racconta l’attrice. Il tentativo non andò a buon fine: Anna Mazzamauro ammette candidamente di aver avuto “7 in condotta” e “voti bassissimi in materie scientifiche”. Carenze però compensate dalla passione per gli studi umanistici: “Da ragazzina studiavo soltanto lettere – ricorda l’attrice – Avevo nove e dieci in latino, italiano e greco”.

La difficile esperienza con le monache

La vita a stretto contatto con le suore ebbe però un effetto controverso. “Ho dei ricordi pessimi delle suore, orrendi. Detesto le monache, non le posso vedere dichiara la Mazzamauro alla radio, per poi rincarare – Quando le incontro per strada le picchierei”. L’attrice è consapevole di non poter fare di tutta l’erba un fascio: “Sicuramente esistono delle suore meravigliose – ammette – Ma le mie non lo erano”.

Il tema della diversità nel suo nuovo spettacolo

L’essere considerata una diversa ha inciso profondamente sulla vita di Anna Mazzamauro: “Mi sono sempre posta con gli altri, i cosiddetti normali, come se io fossi una povera disgraziata che tentava di immettersi nel mondo”. Proprio dal concetto di diversità scaturisce la sua ultima fatica teatrale, lo spettacolo Belvedere. Due donne per aria. Il testo ruota intorno alle storie di vita di due donne che scoprono di avere in comune il desiderio di esprimersi con sincerità. “Vorrei proporre al pubblico il tema della diversità – spiega Anna Mazzamauro – Così da dare veramente un senso alla conquista che i diversi operano nel mondo”.