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Omicidio Yara, la famiglia Gambirasio non si oppone a nuove indagini

Pubblicato: 19/12/2019 11:41

Dopo le richieste di Massimo Bossetti circa la riapertura dell’indagine, ora anche la famiglia di Yara Gambirasio non sembra opporsi all’ipotesi. Lo riporta in esclusiva Oggi, secondo cui la famiglia della giovane uccisa cercherebbe di scoprire se tutta la verità è già venuta a galla.

Le richieste di Massimo Bossetti

Nonostante la condanna definitiva e il diniego da parte della Corte Europea per i Diritti dell’uomo a riesaminare il caso, Massimo Bossetti non si arrende. Dal carcere, chiede che il suo caso venga riaperto e che i suoi avvocati possano aver accesso ai reperti per ulteriori esami. Poche settimane fa gli è stato concesso di riesaminare il DNA, la prova schiacciante della sua colpevolezza per i giudici, ma anche oggetto di qualche controversia. “Non mi permettono di difendermi a dovere indagando sui reperti” aveva detto in una lettera a Vittorio Feltri.
La Corte di Assise però sembra aver autorizzato nuovi esami e Oggi rivela che anche la famiglia di Yara sarebbe d’accordo.

La volontà della famiglia Gambirasio

Se da un lato Bossetti cerca di dimostrarsi innocente, come si è sempre dichiarato, dall’altro la famiglia della giovane scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata uccisa, vuole far luce completa sulla vicenda.
I difensori di Massimo Bossetti (che nel frattempo ha anche diffidato la moglie dal nominarne di nuovi) hanno chiesto di poter accedere ad alcuni reperti. Finora la richiesta di confisca dei reperti è stata negata dalla pm Letizia Ruggeri, ma Oggi rivela in esclusiva un dettaglio. Sembra infatti sia stata la famiglia di Yara a presentare istanza perché i reperti vengano conservati in maniera corretta e non vengano distrutti. Tutto questo il 7 dicembre, 48 ore prima della difesa di Bossetti.

Massimo Bossetti ha avuto un complice?

È questa la domanda che sta alla base della scelta della famiglia Gambirasio. Oggi nel suo servizio esclusivo ha riportato le parole dell’avvocato di famiglia Andrea Pezzotta. Lo stesso non si è opposto alla richiesta della difesa, ma non tanto per “aiutare” Bossetti, quanto per capire se abbia agito da solo. “Sulla responsabilità di Bossetti non ho dubbi – ha dichiaratoSi potrebbe discutere su altri aspetti e porsi magari una domanda: ha fatto tutto da solo? Oggi con quel che abbiamo è impossibile rispondere“.

In futuro quindi potrebbe essere prevista una nuova ricognizione dei reperti, che sia la difesa che la famiglia della vittima hanno richiesto siano disponibili per tutte le parti in causa.