Joy Milne è una donna che vive nel Regno Unito e che per tutta la vita ha fatto l’infermiera. Ora il mondo parla di lei per ciò che di straordinario riesce a compiere: attraverso il proprio olfatto sarebbe in grado di riconoscere la presenza della malattia di Parkinson.
Alcune malattie avrebbero un odore riconoscibile
Com’è possibile diagnosticare una malattia dall’odore che emana? In realtà alcune malattie presenti in un individuo fanno sì che quest’ultimo manifesti un odore particolare e quindi facilmente riconoscibile per un esperto. Le malattie neurodegenerative, però, sono veramente difficili da segnalare con largo anticipo.
Queste, infatti, comportano un lento deterioramento dei neuroni e dei loro collegamenti: è quasi impossibile riconoscerne i sintomi iniziali e quindi curarle per tempo. Gli stessi sintomi sono spesso lievi e poco specifici e per questo non è mai semplice capire subito se si tratti di Parkinson o di un’altra malattia.
Milne riiuscirebbe a percepire l’odore dei malati di Parkinson
Milne intuisce di aver individuato l’odore del Parkinson intorno al 1974, quando in casa aveva la sensazione di percepire di continuo uno strano profumo, simile a muschio, che prima non aveva mai sentito. Circa 12 anni dopo al marito della donna fu diagnosticato proprio il Parkinson, che costrinse i coniugi a trascorrere molto tempo in ospedale e reparti dedicati alla malattia. Tra quelle pareti Milne sentiva lo stesso odore che aveva percepito in casa. Dopo averlo riferito ai medici, cominciò a lavorare, insieme a loro, per trovare l’odore specifico del Parkinson.
Milne: l’esperimento delle magliette dei malati
Gli studiosi iniziarono a muoversi in questo modo: fecero annusare a Milne delle magliette, alcune delle quali erano state indossate da persone malate e altre no. Milne avrebbe sentito ancora una volta l’odore di muschio che si presentava in particolar modo nella parte alta della schiena. Segnalò anche una maglietta di un individuo non affetto da Parkinson. I medici pensarono ad un errore, ma in realtà 9 mesi dopo avrebbero diagnosticato la malattia anche a quell’uomo.
Le nuove scoperte potrebbero rallentare la malattia
Se gli studi proseguiranno su questa scia e daranno esiti positivi anche su larga scala, è chiaro che si potrebbe parlare di una eventuale grande scoperta scientifica: diagnosticare in tempo il Parkinson o malattie simili vuol dire alleviarne immediatamente gli effetti e rallentarne l’avanzata.