La vicenda arriva da Tricase, comune in provincia di Lecce. Qui una consigliera comunale sarebbe stata insultata con parole sessiste da un collega. La donna ha denunciato tutto con un post su Facebook in cui non si dice più disposta a tollerare questo comportamento.
La frase sessista detta in consiglio comunale
La donna si chiama Francesca Sodero e tramite la sua pagina Facebook ha deciso di denunciare una situazione che avrebbe vissuto durante un consiglio comunale a Tricase. Qui la donna di 38 anni è parte della minoranza, eletta tra le fila del Movimento 5 Stelle. Un altro consigliere, si sarebbe rivolto a lei con termini sessisti e decisamente non appropriati per una sede istituzionale. L’uomo, stando a quanto denunciato dalla Sodero, l’avrebbe invitata a “trom***e più spesso“. Il suo post di denuncia tuttavia non si concentra solo su questo singolo episodio, ma mette in luce una situazione con la quale non vuole più trovarsi a fare i conti.
La denuncia postata sui social
Nello specifico, Francesca Sodero ha condiviso una citazione della poetessa statunitense Maya Angelou: “Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne“. Correlato, c’è il racconto della situazione vissuta. “Se una donna esprime idee con forza e durezza ed in generale si dimostra rigorosa ed intransigente su alcuni valori e principi – riferisce la Sodero – è facile che le tocchi scontrarsi con uno dei (purtroppo) numerosi esponenti di uno strisciante maschilismo di cui ahi noi sono infestate anche la politica e le Istituzioni“. Quindi la rivelazione sull’insulto sessista rivoltole, quell’inappropriato invito ad avere più rapporti, inteso come soluzione per calmarsi.
L’invito ad agire alla Commissione Pari Opportunità
Dopo aver chiarito che non intende più rispondere con leggerezza di fronte alla “frustrazione degli uomini“, la consigliera comunale ha quindi rivolto un appello preciso. “Chiederò alla Presidente della Commissione per le Pari Opportunità Alessandra Ferrari di farsi portavoce, nel prossimo Consiglio Comunale, di una richiesta di scuse da parte del consigliere comunale che mi ha inviata a ‘trom***e più spesso‘”, si legge nel post.
L’aspetto sottolineato, per la donna, è che la sua reazione esprime “la durezza, il rigore, la forza con la quale si difendono certi valori, anche in politica“. Questo sarebbe “sintomo di tensione morale e prova di una coscienza non sopita dinanzi a malefatte e falsità“. Infine un invito a chi non accetta la “tensione morale” portata da certe donne: “ve ne dovrete fare sempre di più una ragione!”
Immagine in evidenza: Stefano Stabile (Wikipedia) / Dimensioni modificate