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Traffico illegale di bambini armeni, famiglie costrette a far adottare i figli

Pubblicato: 02/01/2020 23:39

Mamme costrette a lasciare il proprio figlio in adozione perché affetto da una rara malattia. Questo veniva fatto credere a numerose famiglie armene da medici e infermieri che, subito dopo il parto, convincevano la famiglia, con difficoltà economiche, a lasciare il proprio figlio in ospedale a fronte di cure onerose da sostenere. Ma la realtà era un’altra: i neonati venivano destinati ad una rete criminale di adozioni illegali a livello internazionale. 

Bambini strappati alle famiglie

Ad essere colpite sono state soprattutto famiglie in gravi difficoltà economiche. La prassi era sempre la stessa. La neo mamma veniva informata subito dopo il parto della grave malattia che affliggeva il figlio e delle cure costosissime che avrebbe dovuto sostenere con il passare degli anni. Così, attraverso la manipolazione, si lasciava convincere che la scelta migliore fosse quella di dare il figlio in adozione. La famiglia doveva quindi firmare, immediatamente, il foglio dell’adozione ed i neonati venivano trasferiti in orfanotrofio dove in genere partono le adozioni, anche quelle legali.

Dopodiché, raggirando alcune procedure burocratiche e in piena violazione della legge armena, partiva il traffico illegale di bambini armeni verso varie destinazioni, tutte fuori patria. Ancora non si conoscono tutti i soggetti coinvolti ma, secondo alcune testimonianze, dietro questa vicenda ci sarebbe una vasta rete composta da personale medico-sanitario, alti funzionari e poliziotti.

Alcuni bambini arrivati in Italia

Il fine ultimo di questa rete criminale è ancora sconosciuto. Le  indagini sono ancora in corso ed è stata istituita una apposita Commissione per indagare a fondo di questa terribile vicenda. 

Una vicenda portata alla luce dal Servizio Nazionale di Sicurezza armeno che ha scoperto una vera e propria rete criminale che facilitava l’adozione dei bambini a livello internazionale a scapito delle adozioni in patria, andando così anche contro le convenzioni internazionali. In questo traffico illegale di neonati è coinvolta anche l’Italia: sono circa 30 i bambini armeni adottati dalle famiglie italiane.