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Defunto lasciato in obitorio: salma in decomposizione, famiglia sconvolta

Pubblicato: 13/01/2020 10:42

Una salma che si trovava all’obitorio dell’ospedale di Dolo (in provincia di Venezia) è stata trovata in stato di decomposizione dall’agenzia funebre che avrebbe dovuto occuparsi della vestizione.

Grande lo shock della famiglia, ovviamente, ed ora si sta indagando su chi sia la responsabilità dell’accaduto visto che l’ospedale e l’agenzia funebre si accusano a vicenda, come riportato da Il Gazzettino.

L’impresa: “Era in pessime condizioni”

Ad occuparsi del cadavere è stata l’impresa funebre Cav. Lucarda, che ha raccontato la sua versione dei fatti, riportata da Il Gazzettino: “Quanto accaduto è inammissibile soprattutto nei confronti del defunto e dei suoi famigliari ai quali ho consigliato di non vedere il congiunto, prima della chiusura della bara, per non rimanere sconvolti”.

La salma era stata portata in obitorio appena un paio di giorni prima, come spiega il titolare Paolo Lucarda: “La salma, che evidentemente non era stata conservata nelle celle frigorifere, era in pessime condizioni al punto che siamo stati costretti a chiudere subito la bara. Non si tratta del primo episodio di questo genere all’obitorio di Dolo: forse i defunti di Mira non sono graditi’. Nei prossimi giorni presenterò denuncia ai Carabinieri”.

L’impresa funebre ha detto di aver parlato direttamente con il responsabile dell’obitorio Paolo Puricelli: “Mi ha ribadito come le salme di Mira non abbiano diritto ad essere portate a Dolo”.

La versione dell’ospedale

Totalmente diversa la versione di Paolo Puricelli: “L’Impresa funebre Lucarda di Oriago di Mira mi denuncia? Dovrebbe essere il contrario. Respingo con forza le dichiarazioni diffamatorie di Lucarda, che mi accusa di negligenza nella conservazione delle salme”. 

Secondo l’ospedale sarebbe stata l’impresa a portare la salma già in fase di decomposizione: “È stata l’impresa funebre Lucarda a portare nell’obitorio dell’Ospedale di Dolo una salma già in avanzato stato di decomposizione, come evidenziato dal medico necroscopico, non preoccupandosi, come avrebbe dovuto, della sua corretta conservazione. L’obitorio dell’Ospedale conserva sempre le salme secondo la normativa vigente”.