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Padova, licenziato dall’azienda si toglie la vita: nell’auto, un biglietto per i parenti

Pubblicato: 23/01/2020 12:45

Un gesto estremo che chiude nel doloroso mutismo un’intera azienda. I fatti si sono svolti ieri pomeriggio, tra Padova e Rovigo e a riportare il dramma nei dettagli dell’accaduto è Il Corriere della Sera. La storia di un licenziamento e di un suicidio da parte del 40enne che, dopo aver ricevuto la lettera che sanciva l’interruzione del suo rapporto di lavoro, si è impiccato.

Il licenziamento dopo la vertenza

Si chiamava Simone Sinigaglia il 40enne che si è tolto la vita dopo aver appreso da parte dell’azienda, la Ivg Colbachini Spa di Cervarese Santa Croce, il suo licenziamento. Da tempo, come riportato da Il Corriere della Sera, pendeva sull’uomo una vertenza in cui l’azienda gli contestava un abuso della legge 104, la legge che permette ai lavoratori di assistere un familiare in situazione di gravità usufruendo di 3 giorni mensili di permesso o per 2 ore al giorno. Dopo la morte della madre, Sinigallia aveva fatto iniziato a prendersi cura dell’anziana zia.

A ritroso, qualche giorno prima del licenziamento, Sinigaglia aveva preso parte ad un’audizione durante la quale, di fronte alla direzione dell’azienda, era stato chiamato ad esporre le ragioni giustificando quanto contestatogli, ovvero l’abuso della 104. Ma proprio in quell’occasione le giustificazioni avanzate da Sinigaglia non sono risultate sufficienti alle orecchie dell’azienda che ha così optato per il suo licenziamento. Così mercoledì, giorno in cui Sinigaglia avrebbe dovuto finire il suo turno alle 22, è uscito dall’azienda alle 14 con la lettera di licenziamento in meno e in mente l’estremo gesto.

Il suicidio e il bigliettino lasciato ai familiari

Dopo aver vagato circa un’ora a bordo della sua auto, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Este che sono attivi sul caso, Sinigaglia ha così raggiunto l’argine destro del Gorzone a Sant’Urbano dove è stato poi ritrovato da alcuni passanti, impiccato ad un albero e senza vita. E sono stati sempre i Carabinieri di Este che, giunti sul luogo, hanno ritrovato all’interno della sua auto un bigliettino scritto da Sinigaglia prima del suicidio indirizzato alla sua famiglia: “Vi chiedo scusa per quello che ho fatto“. “Da quello che abbiamo appreso in serata sembra che le motivazioni del licenziamento fossero molto deboli. Si tratterebbe quindi di un provvedimento esagerato e troppo severo ma faremo le opportune verifiche e, nel caso, siamo pronti ad agire, con lo sciopero o per vie legali“, sono le parole rilasciate a Il Corriere della Sera da Luca Rainato, il segretario Filctem Cgil di Padova che, dopo la notizia, ha raggiunti i dipendenti dell’azienda per ascoltarli. Intanto, sulla morte di Sinigaglia da parte dell’azienda, sembra ci sia solo un pesante silenzio.

In caso di necessità di supporto psicologico, contatta una linea di assistenza e prevenzione sia in caso di aiuto personale o per aiutare un amico. Contatta il Telefono Amico Italia per parlare con personale preparato che ti ascolterà al numero di telefono 199.284.284, attivo tutti i giorni alle 10 alle 24; il Telefono Azzurro Italia al numero 19696 attivo tutti i giorni 24h su 24h.