Vai al contenuto

“I politici fanno più ridere dei nuovi comici”, parola di Diego Abatantuono

Pubblicato: 28/01/2020 23:25

È segnato per domenica 2 febbraio il ritorno di Diego Abatantuono in tv. Il comico milanese condurrà infatti un nuovo show, dal titolo Enjoy – Ridere fa bene.

Il ritorno in tv di Diego Abatantuono

Il comico classe ’55, uno dei più apprezzati della televisione, tornerà in prima serata su Italia 1, domenica 2 febbraio. Abatantuono, insieme alla conduttrice Diana Del Bufalo, saranno al timone di uno show, Enjoy – Ridere fa bene.

Durante il programma due squadre di comici si sfideranno in una serie di prove. Un team sarà capitanato da Gigi e Ross, mentre l’altro dai PanPers. Nel cast delle due squadre, tra gli altri, Vincenzo Albano, Herbert Ballerina, Barbara Foria, Alberto Farina, Gianluca Impastato, Claudio Lauretta, Francesca Manzini. Il pubblico, tramite un telecomando, giudicherà le esibizioni dei comici.

Oltre a far divertire il pubblico, il programma si è prefissato anche un obiettivo benefico, ovvero quello di finanziare i progetti di solidarietà promossi da Mediafriends, la Onlus di Mediaset, Mondadori e Medusa.

Abatantuono: giudice dei nuovi comici

In un’intervista al Corriere della Sera, Diego Abatantuono ha parlato di questo nuovo programma: “C’è un bel gruppo di cabarettisti, un bel mix tra giovani e meno giovani, la qualità comica è alta. Spesso si dice che è stato divertente farlo anche quando non è vero: in questo caso assicuro di sì, quando si crea un certo clima poi si riflette anche sulla riuscita del programma”.

Anche se ammette le difficoltà di un comico nella televisione odierna: “Oggi è tutto cambiato. la tv ha bisogno di prodotti veloci, il web è istantaneo: anni fa se avevi una buona idea ci campavi per 2 anni, adesso si brucia in un attimo”. Ma di sicuro, secondo Abatantuono, c’è una categoria di comici che non verrà superata tanto facilmente: i politici. “La comicità dei politici ha superato quella dei comici di professione. Eravamo abituati a uomini di potere sussiegosi, mentre adesso la parodia di un personaggio non regge il confronto con il suo alter ego reale: fare satira politica oggi è molto più difficile”.