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Tiberio Timperi denunciato dal Codacons: le parole del conduttore

Pubblicato: 29/01/2020 22:26

Tiberio Timperi nell’occhio del ciclone. Il celebre conduttore di Uno Mattina in Famiglia si è reso protagonista di una frase nei confronti dei calabresi che ha suscitato scalpore e che ha attirato su di lui anche le ire del Codacons. Non è la prima volta che il presentatore pronuncia delle parole di troppo.

Tiberio Timperi, la battuta sui calabresi

Tutto è iniziato da una frase pronunciata da Tiberio Timperi durante la puntata di Uno Mattina in Famiglia del 25 gennaio. Il conduttore, parlando con un telespettatore in collegamento dalla Calabria, ha pronunciato una battuta giudicata offensiva verso i calabresi. Infatti, il protagonista del gioco ha invocato l’aiuto del pubblico presente in studio e, a questo punto, Timperi ha risposto: “Se non ti aiutiamo, andremo a fare i piloni della Salerno – Reggio Calabria”.

Tutto ciò anche con una gestualità che ha lasciato intendere come, per Timpero, tutti i calabresi siano colpevoli di comportamenti mafiosi. È stato Klaus Davi a fare un esposto ai vertici Rai giudicando l’episodio  “Increscioso e non degno del servizio pubblico”. Anche il Codacons si è scagliato contro Tiberio Timberi, per il suo velato riferimento alle vittime di lupara bianca. Ha parlato di “Intollerabile battuta razzista” denunciando l’uomo e la Rai stessa.  

https://www.instagram.com/p/B74kvl_oMBp/

Tiberio Timperi, le scuse su Instagram

Tiberio Timperi, tuttavia, ha cercato di difendersi pubblicando un lungo post su Instagram e dando le sue giustificazioni per la frase infelice che lo vede protagonista. “Sia chiaro: la battuta era nei confronti della mia redazione e più in generale della Rai” si legge nel post. Timperi ha poi proseguito: “Se avessi favorito un concorrente, a rimetterci, come ovvio, sarei stato io”. Solo in questo caso, per il conduttore, sarebbe stata legittima da parte del Codacons. Per l’uomo, le sue parole sono state travisate. “Io sono in buonafede. Spiace leggere che avrei offeso una regione italiana. Una regione che, come tutte le altre, mi appartiene e che mai mi sognerei di offendere. Io ho rispetto.P er la Calabria e per i calabresi”. 

Insomma, Timperi non ci sta a passare per razzista. Anzi, si considera orgoglioso della sua storia, concludendo con queste parole: “Se qualcuno si è sentito offeso mi spiace”.