Parte da Tijuan in Messico per arrivare alla periferia di San Diego negli Stati Uniti facendosi beffe del tanto conteso confine tra i due Stati: stiamo parlando del tunnel record adibito al contrabbando di droga e altre merci.
I record del tunnel: simbolo della ricchezza dei cartelli
Scavato 25 metri sotto terra, il tunnel si distingue da tutti quelli scoperti finora per la sua notevole lunghezza di circa 1,3 km, ma anche per la sua sofisticatezza: secondo quanto dichiarato dalla CBP statunitense (Dogane e Polizia di Frontiera) esso è dotato di un impianto elettrico e di ventilazione, di un ampio sistema ferroviario con carrelli e persino di un ascensore ad ogni entrata.
Il tunnel con la sua altezza di 170 cm e larghezza di 70 cm, è in grado di ospitare comodamente un uomo di media altezza.
“La raffinatezza di questo tunnel dimostra la determinazione e le risorse monetarie dei cartelli”, ha dichiarato in una nota John W. Callery, l’agente speciale responsabile della delicata operazione che ha richiesto la collaborazione di diverse agenzie investigative.
La collaborazione tra i due Stati è iniziata ad agosto quando funzionari messicani hanno identificato l’ingresso del tunnel. Successivamente gli investigatori statunitensi lo hanno mappato, prima di rilasciare i risultati ufficiali mercoledì.
Nessun arresto, ma alcuni sospetti
Nonostante l’eclatante operazione, non vi sono stati arresti: le autorità non hanno detto chi sospettano essere dietro il tunnel.
Nella zona opera però il cartello messicano di Sinaloa, descritto dal governo statunitense come una delle più grandi organizzazioni di narcotraffico al mondo. Il suo fondatore e leader di lunga data, Joaquin “El Chapo” Guzman, sta scontando una pena detentiva negli Stati Uniti.
Anche se la ragnatela della criminalità organizzata sembra sempre più fitta ed intricata, ancora una volta la collaborazione fra Stati ha dimostrato la sua efficacia in questa lotta, permettendoci di sperare in un futuro più libero.