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Coronavirus, Wuhan: l’ospedale è pronto, costruito in 10 giorni

Pubblicato: 02/02/2020 15:49

Pronto in soli 10 giorni l’ospedale per l’emergenza Coronavirus a Wuhan, città epicentro dell’epidemia. Si tratta della prima di 2 strutture sanitarie previste in tempi record per far fronte alla situazione nell’area focolaio.

Wuhan: pronto l’ospedale per l’emergenza Coronavirus

Un ospedale pronto in soli 10 giorni: è il progetto tradotto in realtà a Wuhan, città considerata epicentro dell’epidemia da Coronavirus che spaventa il mondo.

Un’opera da vero e proprio record, la prima delle 2 strutture sanitarie che dovranno accogliere i casi in continuo aumento nella regione cinese ritenuta il focolaio del 2019-nCoV.

L’operatività dovrebbe scattare lunedì 3 febbraio, e dopo 3 giorni è prevista la consegna del secondo ospedale destinato a ospitare pazienti colpiti dal nuovo Coronavirus.

Entrambi i centri saranno attrezzati per gestire la crisi e una situazione in continua evoluzione, con le dovute procedure di isolamento e trattamento destinate a un bacino di circa 10mila pazienti.

Un migliaio di posti letto per la prima struttura completata, chiamata “Huoshenshan”, consegnata ai medici militari cinesi (al suo interno dovrebbero prendervi servizio 1.400 specialisti) nella giornata del 2 febbraio.

Il 6 febbraio il secondo centro

I tempi strettissimi per la consegna del secondo ospedale, il gemello “Lieshenshan”, saranno rispettati. Lo rivelano fonti cinesi, secondo cui il personale destinato alle strutture sarà altamente specializzato nel campo delle malattie infettive (con esperienza anche nell’emergenza Sars del 2003).

Si tratta di un altro colosso sanitario per far fronte alla grave situazione a Wuhan, dove nelle ultime ore, secondo quanto riportato dall’Ansa, si sarebbe registrato anche il suicidio di un uomo rifiutato da un ospedale locale perché infetto. Si sarebbe impiccato a un cavalcavia, e dietro il gesto estremo, stando a quanto riferito da France24, ci sarebbe la volontà di tutelare la sua famiglia dal rischio di contagio.

Intanto si aggrava il bilancio delle vittime dell’infezione, e c’è il primo decesso confermato al di fuori della Cina, nelle Filippe. Al 2 febbraio, i morti sarebbero 304 e il numero di contagi sarebbe di oltre 14.300, con 2.590 nuovi casi accertati.