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Allevamenti clandestini di chihuahua: torturati e maltrattati

Pubblicato: 03/02/2020 22:27

Il business illegale di animali sembra non subire battute d’arresto. È di questi ultimi giorni la scoperta di due allevamenti clandestini di chihuahua e pomerania nei dintorni di Madrid. All’interno, le forze di polizia spagnole hanno trovato i cuccioli con le corde vocali tagliate e in pessime condizioni igieniche. Cinque le persone arrestate, tra cui anche due veterinari.

Chihuaha malatrattati

Grazie ad un blitz ben organizzato, il Corpo di Polizia Nazionale spagnolo è riuscito a liberare 270 cuccioli di cane, detenuti illegalmente in due centri poco distanti da Madrid. Si tratterebbe per lo più di esemplari di chihuahua e pomerania, entrambe razze molto richieste e redditizie.

I cuccioli erano sporchi, impauriti e mantenuti in pessime condizioni igienico-sanitarie. All’interno delle gabbie sono stati trovati anche due cani morti, avvolti in un giornale e abbandonati in mezzo agli altri. È un altro, però, il dettaglio più agghiacciante.

Corde vocali tagliate

Infatti, dalle successive visite veterinarie, si è scoperto che molti chihuahua avevano subito il taglio delle corde vocali. Dietro un gesto così crudele, sembra ci fosse il tentativo di evitare che i continui guaiti alimentassero sospetti nel vicinato.

Queste specie canine sono molto redditizie, infatti, si parla di cifre che possono oscillare dai 1.500 ai 3.000 euro ad esemplare. Il business della vendita dei cani di razza, poi, è un fenomeno di cui sentiamo parlare anche in Italia, e dietro il quale spesso ci sono vere organizzazioni criminali, come in questo caso.

La rete criminale dietro gli allevamenti clandestini

La scoperta degli allevamenti clandestini spagnoli ha permesso anche di smantellare l’organizzazione criminale che li gestiva da diversi anni. A farne parte almeno cinque persone, tutte arrestate a seguito del blitz. Oltre al capobanda e sua moglie, coinvolti anche un informatico, che gestiva la vendita online dei cuccioli, e due veterinari. Questi ultimi avevano il compito di “ripulire” la provenienza dei cani e di attestare il loro ottimo stato di salute.

Rintracciati grazie ad una segnalazione anonima

A mettere gli agenti sulle tracce degli allevamenti clandestini una segnalazione anonima arrivata circa un anno fa. Nei mesi successivi, le indagini hanno fatto emergere una complessa rete illegale che da quasi dieci anni si arricchiva sulla pelle di chihuahua e altri cani di razza. Gli allevamenti erano divisi in tre aree: una per la riproduzione, una in cui si trovavano gli animali preparati per vendita e un’altra per gli esemplari pronti per l’accoppiamento.

Gli animali vivevano tutti in condizioni assolutamente inadeguate per ciascuna delle diverse finalità. Attualmente sono tutti in stato di fermo con l’accusa di abuso su animali, appartenenza a un’organizzazione criminale e falsificazione documentaria.