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Rogo Thyssen: in carcere i 2 dirigenti tedeschi, 12 anni dopo la tragedia

Pubblicato: 05/02/2020 09:54

Il 6 dicembre 2007 la morte di 7 operai nel rogo che ha divorato una sezione delle acciaierie Thyssen di Torino. 12 anni dopo, finiscono in carcere i 2 manager tedeschi condannati in Italia e finora a piede libero in Germania. Dovranno scontare 5 anni di reclusione, pena rimodulata secondo l’ordinamento tedesco. Il tribunale di Hamm, riporta Spiegel, ha respinto il ricorso dopo che quello di Essen, nel 2019, aveva dichiarato esecutive le sentenze di condanna emesse in Italia (adeguandole al diritto locale).

In cella i 2 top manager tedeschi

12 anni dopo il devastante incendio nello stabilimento torinese Thyssenkrupp costato la vita a 7 persone – 4 dalla condanna definitiva stabilita in Italia – sì al carcere in Germania per i dirigenti tedeschi della multinazionale dell’acciaio il cui ricorso è stato respinto dal tribunale superiore di Hamm.

Nel 2019, quello di Essen aveva dichiarato le pene italiane esecutive, adattandole all’entità prevista nel Paese. Si aprono così le porte della cella per Harald Espenhahn (allora ad) e Gerald Priegnitz, giudicati responsabili in via definitiva dopo essere finiti a processo per omicidio colposo e incendio doloso per negligenza.

Sono gli ultimi 2 condannati nell’ambito di un iter giudiziario culminato nella sentenza di Cassazione con cui gli furono inflitti rispettivamente 9 anni e 8 mesi, e 6 anni e 10 mesi di carcere. La pena è stata rimodulata secondo quanto previsto dall’ordinamento tedesco per questo tipo di reati: dovranno scontare 5 anni.

4 italiani già in carcere

Gli altri condannati, i manager italiani dell’azienda, si trovano già in carcere e stanno scontando la pena: Daniele Moroni (condannato a 7 anni e 6 mesi), Marco Pucci (6 anni e 10 mesi), Raffaele Salerno (7 anni e 2 mesi) e Cosimo Cafueri (6 anni e 8 mesi).

A Tgcom24 il commento della madre di una delle 7 vittime del rogo dopo la decisione di Hamm: “Giustizia sarà fatta quando saranno realmente in galera. È una notizia che alimenta la speranza di giustizia, ma troppe volte sono riusciti a trovare il modo di non scontare la pena“.

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha rivolto un pensiero alle famiglie degli operai morti nell’incendio, affidando le sue parole a un post su Facebook: “Era una notizia che attendevamo da tempo e oggi è arrivata: i due manager della Thyssenkrupp, condannati in Italia per il rogo che ha portato alla morte di sette persone, sconteranno la pena – adeguata al diritto tedesco – nel loro Paese (…). Ma il mio primo pensiero oggi va ai familiari delle vittime, con cui sono rimasto sempre in contatto, che rivendicavano una risposta di giustizia. A loro va il mio più forte abbraccio“.

Post di Alfonso Bonafede su Facebook
Post di Alfonso Bonafede su Facebook

Il disastro sulla linea 5 Thyssen

6 dicembre 2007: le fiamme divampano sulla linea 5 dell’impianto torinese della Thyssen, dove alcuni operai cercano di domarle prima della tragedia. Quello che accade dopo è cronaca di una terribile fine per 7 uomini impegnati nell’acciaieria, secondo l’inchiesta non tutelati da sufficienti misure di sicurezza.

A perdere la vita sono Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino. L’unico sopravvissuto è il collega Antonio Boccuzzi.

Nel 2016, il processo sul disastro Thyssenkrupp si conclude con la condanna definitiva per i 6 imputati, due manager tedeschi (in manette 12 anni dopo, dal 2020) e 4 italiani.