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Divorzio Berlusconi-Lario: arriva la sentenza decisiva

Pubblicato: 06/02/2020 16:15

Il Tribunale di Monza ha messo un punto allo scontro riguardo il complicato contenzioso economico che da tempo lega gli ex-coniugi Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Berlusconi ha acconsentito a rinunciare alla richiesta di 46 milioni di euro che l’ex moglie gli doveva.

Gli ultimi risvolti

L’accordo, ratificato dal Tribunale di Monza, prevede la rinuncia reciproca dei crediti e chiude ogni pendenza, compresi i numerosi procedimenti sui reciproci pignoramenti dei beni precedentemente disposti dal processo. Tra questi compaiono: denaro depositato su conti correnti in 19 banche, titoli e varie obbligazioni.
La decisione definitiva è stata presa grazie al via libera dei giudici ad un accordo tra le parti: il leader di Forza Italia, assistito dai suoi legali Valeria De Vellis e Pier Filippo Giuggioli, ha deciso di non pretendere dalla Lario la restituzione dei 46 milioni. Lei, da parte sua, ha promesso che non rivendicherà la cifra di 18 milioni. Berlusconi, inoltre, accetta di versare una liquidazione ‘in un’unica soluzione’ alla controparte, la quale, però, contribuirà al pagamento di parte delle ingenti spese legali.

Tutti i precedenti legali della coppia

Il matrimonio tra Berlusconi e la Lario è durato dal 15 dicembre 1990 al 2014. Già nel 2012 era stato avviato un processo legale riguardante l’assegno di mantenimento che il Cavaliere avrebbe dovuto versare alla sua ormai ex-first lady.
Nel 2013 il Tribunale di Monza aveva stabilito in 1,4 milioni l’ammontare che il fondatore di Mediaset avrebbe dovuto versare ogni mese alla Lario. La Corte d’Appello di Milano, il 16 novembre 2017, aveva poi emesso la sentenza con cui cancellava l’ingente assegno di divorzio. La giustificazione alla base della decisione della Corte era che la Lario “vive una condizione di assoluta agiatezza che la ripaga del sacrificio delle aspettative professionali“. Oltre a questo la Lario avrebbe anche dovuto restituire al Cavaliere l’intera somma percepita fino a quel momento, che ammonta a 46 milioni di euro. La decisione, nonostante i ricorsi presentati dall’ex-consorte del Cavaliere, è stata confermata dalla Cassazione lo scorso agosto.