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Fedez e i dubbi sulla Bibbia: “Potrebbe essere un libro come Harry Potter”

Pubblicato: 11/02/2020 15:32

Dopo essersi ripreso dai malori di inizio anno, Fedez è tornato alla conduzione del nuovo podcast Muschio Selvaggio. Nell’ultima puntata registrata si parla della Bibbia e il rapper si lascia scappare un commento che molti credenti non hanno apprezzato: “Potrebbe essere un libro come Harry Potter”.

Fedez e l’ora di religione

Durante la registrazione della quinta puntata di Muschio Selvaggio, Fedez e il suo compagno di avventura Luis Sal annunciano agli ascoltatori che il tema del giorno sarà la Sacra Bibbia. Non essendo particolarmente preparati, per loro stessa ammissione, i due si sono affidati all’aiuto di un ospite. Infatti, con loro c’è anche Mauro Biglino, esperto traduttore di ebraico biblico e scrittore di numerosi libri sulla religione.

Già dalle prime battute si intuisce che sarà una puntata spinosa. Infatti, il discorso ruota intorno alla correttezza della traduzione del libro sacro e al fatto che in realtà non parli di Dio. È all’interno di questa discussione che il marito di Chiara Ferragni si lascia andare ad un commento abbastanza forte. “Ora dico una blasfemia, è il parere di un ateo. Questa cosa qui è uguale a Harry Potter, il Signore degli Anelli… Però dal momento in cui questo Harry Potter ha messo le fondamenta della società civile, dobbiamo chiederci di cosa parla veramente”.

Aldilà delle posizioni soggettive sulla fondatezza del libro, non viene comunque espresso alcun tipo di giudizio sulla fede personale di ciascuno. Infatti, al termine della chiacchierata, è lo stesso Fedez a concludere che ognuno è libero di credere a ciò che ritiene più giusto per se stesso.

Il parere dell’esperto

La voce di Mauro Biglino, l’ospite seduto al tavolo con Fedez, è sicuramente una di quelle fuori dal coro. Non si può dire, però, che non sia preparato. Avendo alle spalle anni di studi e decine di pubblicazioni sulla Sacra Bibbia, possiede un punto di vista interessante per chiunque si trovi all’ascolto.

La sua tesi parte dal presupposto che nessuno possa davvero sapere chi ha scritto la Bibbia, né tanto meno quando. “Noi non sappiamo chi l’ha scritta, non sappiamo quando è stata scritta, non sappiamo come fosse scritta in origine, ma ci arroghiamo il diritto di dire che quelli che l’hanno scritta, l’hanno scritta ispirati da Dio. Ma se non sappiamo nemmeno chi fossero…”.

Per quanto riguarda, invece, il contenuto del libro sacro, lo studioso sostiene che “quelli che l’hanno scritta erano gli autori, diciamo così, di quel popolo, che intendevano parlare di loro stessi, cioè del loro popolo. E in particolare di un individuo, che faceva parte di un gruppo, che di loro si è occupato. Questo individuo è stato fatto diventare un Dio spirituale”.