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Boy scout d’America in fallimento: troppe cause per abusi su minori

Pubblicato: 18/02/2020 11:13

Avviata la procedura di fallimento per i Boy Scouts of America, una delle più grandi associazioni degli Stati Uniti. Troppe cause per abusi sessuali su minori hanno gettato l’organizzazione nel vortice di uno scandalo senza precedenti, e ora è arrivato l’annuncio. L’iter di salvaguardia, si legge nel comunicato ufficiale, è stato intrapreso per una duplice esigenza: creare un fondo di compensazione per le vittime e proseguire le attività per tutta la durata della fase appena iniziata.

Boy scout d’America in bancarotta

Procedura “Chapter 11”: è questa la denominazione tecnica dell’iter di fallimento avviato dall’associazione Boy Scouts of America, una delle realtà più importanti degli Usa finita nel vortice di molteplici denunce per presunti abusi sessuali su minori e travolta dalle richieste di risarcimento presentate da centinaia di ex boy scout.

I Boy Scouts of America (BSA) hanno annunciato oggi che l’organizzazione nazionale ha presentato istanza di fallimento ai sensi del capitolo 11 del Codice fallimentare statunitense per raggiungere due obiettivi chiave: compensare equamente le vittime che sono state danneggiate durante la loro attività nello scoutismo e continuare a svolgere la sua missione per gli anni a venire. La BSA intende utilizzare il processo del capitolo 11 per creare un fondo di indennizzo che fornirebbe un equo risarcimento alle vittime“.

È l’incipit della nota ufficiale con cui i vertici dei boy scout d’America dichiarano l’avvio della procedura di salvaguardia per consentire di risarcire le vittime di abusi e proseguire le attività dell’associazione durante la presente fase.

La BSA – prosegue la nota – intende mantenere pienamente i propri impegni nei confronti di membri, famiglie, leader volontari, dipendenti, pensionati, donatori e ex studenti nella misura massima consentita dalle leggi fallimentari“.

Oltre 12mila presunte vittime di violenze

Quello che ha inghiottito l’organizzazione è uno scottante scrigno di orrori scoperto dopo la testimonianza chiave di una donna, Janet Warren, docente universitaria della Virginia che ha condotto una ricerca sulle segnalazioni di presunti reati di natura sessuale interni al mondo scout.

L’inchiesta Warren sui cosiddetti ‘perversion files’ avrebbe portato a galla uno scenario agghiacciante, come riportato dal legale delle presunte vittime, Jeff Anderson: nel giro di circa 70 anni, tra il 1944 e il 2016, oltre 7mila membri di punta dell’associazione sarebbero stati accusati di abusi sessuali su almeno 12mila minori.

Il mea culpa dell’associazione

Prima di dichiarare fallimento, l’associazione ha diffuso una lettera aperta alle vittime, a firma del presidente nazionale Jim Turley. Questa una sintesi del contenuto: “Qualsiasi episodio di abuso di minori è uno di troppo. Come padre, ex scout e presidente nazionale dei boy scout d’America, ho davvero il cuore spezzato per il fatto che sei stato ferito durante il tuo periodo di scouting e che porti un dolore insondabile. Sono indignato per il fatto che le persone abbiano approfittato dei nostri programmi per commettere questi atti atroci.

Post dei Boy Scouts of America su Facebook
Post dei Boy Scouts of America su Facebook

Sono anche oltraggiato dal fatto che ci sono stati momenti in cui volontari e dipendenti hanno ignorato le nostre procedure o perdonato trasgressioni imperdonabili. In alcuni casi, ciò ha portato a tragici abusi. Significa che non abbiamo fatto abbastanza per proteggere i bambini di cui ci occupiamo, per proteggerti. A nome mio e dell’intera comunità di scouting: mi dispiace. Sono sconvolto dal fatto che in passato ci sono stati momenti in cui abbiamo fallito proprio i bambini che dovevamo proteggere (…)“.

Turley aveva anche annunciato specifici provvedimenti per garantire giustizia alle persone che hanno subito condotte violente durante la loro permanenza nel mondo BSA. La lettera si conclude con un invito a non tacere: “Voglio che tu sappia che ti crediamo, vogliamo risarcirti, e abbiamo programmi in atto per pagare la consulenza per te e la tua famiglia“.

Il percorso scelto dall’organizzazione secondo il ‘Chapter 11’ consente di avviare la dichiarazione di bancarotta e di tentare la via di un accordo extragiudiziale con le vittime. Attualmente sono circa 2,2 milioni i giovani che operano nell’associazione, di età compresa tra i 5 e 21 anni, e circa 800mila i volontari dislocati nei vari consigli locali degli Stati Uniti.

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2020 11:28