L’Italia continua a fronteggiare l’emergenza coronavirus, che conta diversi casi tra Lombardia e Veneto. Due focolai che hanno visto nella notte la notizia di un nuovo contagiato a Dolo, nel veneziano, e la morte di un 78enne di Vo’ Euganeo, ricoverato per altre patologie ma risultato positivo al virus. Una seconda vittima è stata registrata in Lombardia: la donna era in attesa del risultato del test.
Tornati gli italiani della Diamond Princess
Intanto sono arrivati a Pratica di Mare i 19 italiani bloccati dal 3 febbraio sulla Diamond Princess, nave da crociera ormeggiata per settimane nel porto di Yokohama.
I passeggeri, rientrati con un volo militare che ha fatto scalo a Berlino, sono risultati negativi al test e passeranno la quarantena alla Cecchignola. Insieme agli italiani sono tornati anche 18 cittadini europei bloccati sulla Diamond Princess, diretti nei rispettivi Paesi.
Massima allerta in Lombardia e Veneto
Le due regioni hanno messo in campo misure d’emergenza, in accordo con il ministero della Salute, per i casi di coronavirus in Italia, di cui 27 in Lombardia e 3 in Veneto.
Circa 10 comuni nel lodigiano, per una popolazione di 50mila persone, sono isolati. Chiuse le scuole a Cremona e Piacenza, Casalpusterlengo, dove sono stati chiusi anche gli uffici pubblici, i bar e i ristoranti, così come a Codogno.
L’ospedale Sacco di Milano è il centro di controllo per la Lombardia, dove arrivano tutti i tamponi fatti nei comuni di Lodi interessati dal contagio. Il padiglione di Microbiologia clinica, trasformato in una sorta di bunker, è pronto ad accogliere i malati di coronavirus con la massima attenzione.
Terzo caso in Veneto: è in gravi condizioni
Un uomo di 67 anni di Dolo è stato ricoverato in Terapia Intensiva a Padova. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha dato la notizia e assicurato, in merito ai casi precedenti, che si stanno facendo test alla popolazione di Vo’ Euganeo per rilevare altri contagi.
Zaia ha inoltre disposto una quarantena fiduciaria e invita i cittadini a seguire le istruzioni basilari, come evitare luoghi affollati e chiusi e lavarsi spesso le mani.
La prima vittima veneta, Adriano Trevisan, è morto all’ospedale di Schiavonia, nel padovano, dove sarebbero risultati negativi i test effettuati. La struttura sanitaria è al momento a lavoro per lo svuotamento con il trasferimento dei pazienti, con supporto della Croce Rossa e della Protezione Civile.