Sono giorni di tensione tra Turchia e Siria. In queste ultime ore si stanno progressivamente aggravamento i flussi migratori che partono dal confine turco-siriano. Ad alzare la guardia è soprattutto la Grecia, Atene ha fatto sapere di aver respinto circa 10mila migranti che stavano cercando di passare il confine illegalmente mentre aumentano i richiedenti asilo siriani che tentano di arrivare in Europa. Due cadaveri sono stati recuperati in mare in Grecia, tra cui quello di un bambino.
Bimbo morto in mare
Un bambino è morto nelle acque dell’isola di Lesbo, in Grecia. Il bambino era insieme a migranti che tentavano di sbarcare. Secondo il sito Cnn.gr, riportato da Ansa, il barcone sarebbe partito dalla costa turca e si sarebbe ribaltato quando è stato avvicinato da un’unità della Guardia costiera greca. Ora gli uomini della guardia costiera fanno sapere che 46 persone sono state salvate dopo il naufragio. Il cadavere del bambino è stato rinvenuto poco dopo il ribaltamento e le operazioni di soccorso.
Emergenza migranti
Nella notte 5 barche sono arrivate sull’isola greca, ma non sono le sole: due sono arrivate a Chios e altre due a Samos. La strategia di Ankara prevede di non fermare i migranti in transito, mentre la Turchia chiede all’Europa sotto scacco di fare la propria parte. Intanto i migranti arrivano sulle coste greche in emergenza: Atene li respinge e li arresta. Le condanne arrivano a quattro anni di carcere chiunque entri illegalmente nel Paese.
Gli abitanti di Lesbo rispondono con insulti e botte ai danni dei militari, dei giornalisti, e dei fotoreporter che sono arrivati sull’isola per gestire e raccontare la crisi migratoria. Un gruppo avrebbe anche aggredito verbalmente il personale dell’Onu che tentava di assistere i migranti. Intanto un centro per l’accoglienza dei migranti in disuso è stato dato alle fiamme.