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Tensione tra Turchia e Siria, 33 soldati turchi morti a Idlib

Pubblicato: 02/03/2020 10:33

La tensione sta salendo vertiginosamente tra Turchia e Siria, dopo che durante un attacco terroristico avvenuto a Idlib (Siria) lo scorso 27 febbraio, hanno trovato la morte 33 soldati turchi. 

I soldati turchi dovevano essere lì?

Il 27 febbraio scorso, a Idlib, gli uomini del gruppo terroristico siriano Tahrir al-Sham hanno attaccato Idlib: nell’attacco sono morti anche più di 30 soldati turchi che però, secondo il Ministero della Difesa russa, non avrebbero dovuto trovarsi lì.

Un recente vertice d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha palesato l’inasprimento del governo turco nei confronti della Siria: Erdogan ha fatto sapere che risponderà con forza, se necessario, alla Siria. Feridun Sinirlioglu, l’ambasciatore turco, ha definito l’attacco ai soldati turchi “deliberato, in quanto è andato avanti anche dopo che la Turchia aveva avvertito la Russia (che ha il controllo dei cieli in cui l’attacco stava avvenendo). Secondo Sinirilogliu l’attacco era finalizzato a contrastare le truppe turche che sosterrebbero di aiutare le popolazioni ad affrontare e difendersi dai “crimini contro l’umanità del regime”.

La Turchia non vuole attaccare la Russia

Mentre il clima si fa sempre più teso e la Russia toglie a garanzia di sicurezza di volo, per la Turchia, negli spazi aerei su Idlib, la Turchia fa sapere di non voler arrivare al culmine attaccando la Russia. A parlare è il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, che ha dichiarato: “L’operazione Scudo di primavera continuerà, considerati gli attacchi subiti dal nostro esercito, senza arrivare allo scontro con la Russia (…) il nostro obiettivo è porre fine al massacro di civili che Assad sta portando avanti e prevenire una catastrofe umanitaria“.

Flussi di migranti aumentati

Damasco ha chiuso lo spazio aereo dichiarando di trattare come ostile qualunque velivolo pronto a violarlo, mentre la Turchia non ha comunque mancato di sferrare attacchi contro Assad, che hanno provocato pesanti perdite per i siriani. Tale escalation di tensione ha causato un ulteriore aggravamento dei flussi migratori che partono dal confine turco-siriano, che preoccupa in particolare la Grecia. Atene ha infatti fatto sapere di aver respinto circa 10mila migranti che stavano cercando di passare il confine illegalmente.