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Francesca Fioretti a due anni dalla morte di Astori: il messaggio

Pubblicato: 03/03/2020 14:23

Il 4 marzo saranno due anni dalla morte di Davide Astori. Il mondo del calcio non riuscirà mai a dimenticare il calciatore e capitano della Fiorentina morto il 4 marzo del 2018 nella sua stanza d’albergo a Udine a soli 31 anni prima di una partita di calcio. Impossibile dimenticare soprattutto per Francesca Fioretti e per Vittoria, la compagna e la figlia dell’ex capitano.

Il post di Francesca Fioretti

Saranno giorni difficili questi per la famiglia di Davide Astori. Francesca Fioretti ha pubblicato sui social nelle scorse ore una foto in cui insieme alla figlia guardano il mare. Un’immagine in bianco e nero, evocativa, che subito riporta alla memoria chi in quella foto oggi è assente. “Tu,
il mio unico posto sicuro nel mondo, per sempre
“, si legge in didascalia.

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Il ricordo di Astori

Appena qualche mese fa, a gennaio, il mondo del calcio ricordava Astori nel giorno del suo compleanno. “Oggi Davide Astori avrebbe spento 33 candeline sulla torta, insieme alle persone più importanti della sua vita – si leggeva su una delle tante fanpage della Fiorentina su Instagram – Quel tragico 4 marzo 2018 non abbiamo perso solo un capitano, abbiamo perso un amico, un fratello e un compagno di vita che non ha mai lasciato fuori dal campo valori sempre più rari come l’umiltà, la lealtà e il rispetto, rendendolo un vero campione e un esempio che camminerà sempre tra noi“.

Francesca Fioretti, un anno fa in un’intervista a Vanity Fair, raccontava: “Gli amici mi domandano: ‘Ma il 4 marzo hai dormito?’ e io penso che per me è 4 marzo ogni giorno. 4 marzo quando mangio, 4 marzo quando vado a dormire, 4 marzo quando compro un biglietto di treno, organizzo un viaggio e penso che accanto a me Davide non ci sarà più“. I primi mesi dopo la morte del calciatore sono stati duri: “Mi facevo accompagnare in bagno per lavarmi i denti, temevo di non essere più in grado di gestire mia figlia, ero terrorizzata dall’idea di volerle meno bene. Mi ha aiutato una psicologa infantile. Ci sono andata subito, il giorno dopo la morte di Davide. Ero in confusione totale. Lei mi ha aiutato a capire che il 4 marzo era finita un’intera esistenza e che avrei dovuto cominciarne una completamente nuova“.