Un nuovo asteroide arriverà molto vicino alla Terra il prossimo 29 aprile: non la sfiorerà né si abbatterà sul nostro pianeta ma passerà a qualche milioni di chilometri da noi. La sua vera particolarità? È grande all’incirca come l’Everest.
Un asteroide grande come l’Everest
In un clima globale di preoccupazione e difficoltà (insieme all’emergenza global warming, è arrivata l’ombra scura di una potenziale pandemia a spaventare i terrestri) la notizia di un’asteroide di grandissime dimensioni pronto a fare l’occhiolino al nostro pianeta può di primo acchito un po’ intimorire. In realtà l’asteroide 52768, avvistato per la prima volta nel 1998, non toccherà la Terra.
La Nasa ha comunque classificato l’asteroide come “potenzialmente pericoloso” perché è grande più o meno come l’Everest: ha una larghezza di 1,7 chilometri, e un’altezza di 4. Se ci fosse un impatto con la terra, le conseguenze sarebbero “globali” e devastanti. L’asteroide ha una marcia di 8,7 chilometri al secondo e passerà all’incirca a 6 milioni di chilometri dalla Terra.
Un traffico notevole sopra le nostre teste
A monitorare il passaggio di asteroidi vicini alla terra ed a renderci partecipi del “traffico spaziale” è la Nasa, che ha un elenco dei “frequenti” oggetti che si avvicinano alla terra. Dai loro dati vediamo che sono diversi al mese: i più piccoli non devono spaventare perché anche se fossero direzionati verso la terra, al contatto con l’atmosfera si sfalderebbero ed andrebbero in fiamme.
L’errore del Daily Express
Il clima generale di totale allarmismo globale ha coinvolto, a quanto pare, il Daily Express, tabloid inglese che ha scritto in prima battuta che l’asteroide era pronto ad abbattersi sulla terra, quando ovviamente non era così. Il giornale parlava addirittura di “fine della razza umana”: “ Potrebbe distruggere la civiltà umana. La Nasa stima che la il corpo celeste si stia dirigendo verso la Terra a una velocità di circa 8,7 chilometri al secondo. A questa velocità raggiungerà la Terra il 29 aprile. Un oggetto così grande potrebbe potenzialmente significare la fine della civiltà umana se colpisce il pianeta”.