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Coronavirus, parla l’infermiera diventata simbolo della lotta: “Ero stremata”

Pubblicato: 10/03/2020 22:20

Come richiede ogni storia, la narrazione degli eventi si affida ad alcuni protagonisti, talvolta definiti “eroi”, che sappiano sintetizzare al meglio la vicenda e la battaglia in corso. Nel caso della crisi sanitaria dovuta al Coronavirus in Italia, questo compito oggi spetta a Elena Pagliarini, l’infermiera fotografata allo stremo delle forze e divenuta simbolo della lotta e della fatica del personale sanitario, schierato in prima linea in questa emergenza.

Il racconto di Elena Pagliarini, l’infermiera simbolo

In principio (e tutt’ora) la storia del Coronavirus in Italia è girata attorno alle condizioni del paziente 1 e della moglie. Personaggi facilmente identificabili, primi contagiati all’inizio di quella che è diventata la peggior emergenza sanitaria in Italia di questo secolo. Oltre a loro, ora il Paese si ritrova a portare sugli scudi anche Elena Pagliarini, infermiera di Cremona ritratta in una foto che ha fatto il giro del mondo. La particolare figura retorica che porta a considerare una parte per il tutto è detta sineddoche ed è questo che rappresenta la foto di Elena: il simbolo della fatica di medici e infermieri, coloro che stanno dando tutto per arginare questa emergenza.

Il retroscena della foto diventata simbolo

La potenza della fotografia, porta a questo: uno scatto diventato virale e tanta attenzione mediatica. Tanto che Repubblica ha raggiunto Elena Pagliarini, per farle raccontare il retroscena di quella foto. “Avevo iniziato il turno alle 9 della sera prima. Erano le 6 del mattino. Ma quella notte era successo di tutto. La mia primaria, che è una amica, ha scattato la foto“, dice Elena. Per tutti, è un’eroina, ma all’infermiera di Cremona non sfugge una certa ironia nella vicenda. “Quella mattina il mio turno finiva alle sette – dice a Repubblica – Io sono crollata un’ora prima. In un momento normale avrebbero detto: ‘ecco l’infermiera che si addormenta durante il turno di lavoro‘”.

La vita al pronto soccorso durante il Coronavirus

Di normale, però, questo momento storico non ha niente. Bar e ristoranti chiusi, limitazioni alla libertà di movimento, misure estreme per contrastare il Coronavirus. E su tutte l’emergenza ospedaliera: reparti sotto sforzo, turni interminabili. Lo testimonia anche Elena Pagliarini: “Situazioni difficili le ho vissute, ma così no. Perché qui non conosciamo a fondo la malattia“. Quello che conosce, però, è il volto dei pazienti, delle persone con gravi crisi respiratorie improvvise che passano tra le sue mani, come in quella notte. “Non dicevano niente. Erano nel letto e tacevano – si legge su Repubblica – Avevano gli occhi della paura e quelli parlavano per loro“.

Dopo la foto, confessa l’infermiera, la chiamano in tanti. Per ringraziarla, per offrire supporto. E di nuovo, è una sineddoche: si ringrazia l’infermiera Elena, ma vale per tutti gli altri protagonisti, medici e infermieri senza nome in prima linea durante questa emergenza mai vista prima.