L’Italia è in quarantena. Da qualche giorno stiamo imparando a convivere con una situazione unica nella nostra storia recente, quantomeno da quando possiamo essere tutti connessi, anche stando distanti. Dalla firma del decreto rinominato #RestoaCasa, sono molte le domande che sono state portate avanti dai normali cittadini, preoccupati di cosa sia o meno concesso. Tutte domande cui ha risposto anche la Polizia di Stato in un’infografica dedicata a cosa si può fare e cosa no durante il Coronavirus.
Fondamentale avere sempre l’autocertificazione
Tutto il Paese è invitato a restare a casa, ma ci sono ovviamente delle eccezioni, quali esigenze lavorative, situazioni di necessità e di salute. In tutti i casi, bisogna seguire 3 regole fondamentali:
- Evitare di uscire di casa: se non è necessario e vincolato alle situazioni permesse, i cittadini sono espressamente invitati a stare a casa. Se si accusano sintomi quali febbre e difficoltà respiratorie, questo invito diventa un vero e proprio ordine: chi è in quarantena o viene trovato positivo al virus ed esce di casa rischia fino a 12 anni di carcere.
- Avere sempre con sé l’autocertificazione: sia che si esca per lavoro o per le altre necessità, quali spesa o esigenze mediche, va portato con sé il foglio in cui si dichiara il motivo del proprio giustificato spostamento. Le forze dell’ordine possono verificare tali motivi: la pena per i trasgressori prevede multe e fino a 3 mesi di carcere.
- Mantenere sempre 1 mt di distanza: quando si esce e sul luogo di lavoro, è imperativo mantenere la distanza di sicurezza di 1 metro. Indossare guanti e mascherine è anche di fondamentale importanza.
Detto cosa è necessario avere con sé, vediamo ora i casi in cui è consentito uscire di casa durante la quarantena nazionale.
È possibile uscire per esigenze di lavoro
Per le attività lavorative che non sono sottoposte a chiusura totale (come bar, parrucchieri e ristoranti che non forniscono servizio a domicilio etc), e per quelle per cui non è possibile il regime di smartworking (lavoro da casa) è possibile recarsi al lavoro ogni giorno. Per farlo, bisognerà portarsi dietro l’auto-certificazione (anche fornita dall’azienda), in cui si dichiara dove si lavora. Meglio ancora, andrebbe specificata la cadenza giornaliera e oraria. Questo vale sia che si lavori nella propria città o paese, sia che ci si debba spostare.

Le situazioni di necessità per cui si può uscire
Oltre al lavoro, ci sono altri casi in cui è consentito uscire, come specificato dal decreto e dalle infografiche della Polizia di Stato. Si può uscire di casa per situazioni di necessità quali fare la spesa o recarsi dal medico o in farmacia. Tra le esigenze, è previsto anche uscire per prendersi cura di eventuali familiari malati. Sono aperte anche le edicole: non tutti hanno accesso a Internet e l’accesso all’informazione è ritenuto di fondamentale importanza. Gli italiani sono invitati anche ad evitare di uscire per acquisti non essenziali.

Sport, passeggiate e uscite col cane
Tra i dubbi maggiori in questo periodo ci sono quelli relativi ad altri tipi di uscite, non vincolate da lavoro o esigenze mediche. Il decreto è molto specifico sulla necessità di evitare di uscire, ma consente anche altre 3 eccezioni.
È consentito fare attività sportiva e motoria all’aperto: questo significa che si può andare a fare una passeggiata o una corsa, ma è fondamentale sempre farlo da soli, mantenere la distanza di sicurezza di 1 mt ed evitare luoghi affollati. Anche in questi casi è meglio avere con sé l’auto-certificazione, anche se si esce a piedi.
Infine, è consentito uscire per “esigenze fisiologiche e veterinarie dell’animale“. La raccomandazione è di fare giri brevi e, come sempre, evitare assembramenti.
