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Coronavirus, l’Italia abbassa la serranda: chi chiude e chi rimane aperto

Pubblicato: 12/03/2020 13:55

Di ieri sera l’ultima comunicazione di Giuseppe Conte, il Presidente del Consiglio che è intervenuto nuovamente da Palazzo Chigi annunciando un ancor più severa restrizione relativa alle misure di sicurezza adottate a livello nazionale per contrastare la diffusione incontrollata del Coronavirus in Italia.

Coronavirus, l’Italia sigillata: aperto solo l’essenziale

Con il 9 marzo Conte ha annunciato l’estensione della zona rossa, prima confinata a 14 regioni, a tutta Italia. Di ieri la più drastica decisione di chiudere tutte le attività commerciali che non rientrino nei servizi essenziali fino al prossimo 25 marzo con riserve su eventuali proroghe qualora la situazione non migliorasse a livello nazionale.

Il silenzioso risveglio delle città

È un risveglio silenzioso quello odierno delle città italiane, da Nord a Sud, svegliatesi con saracinesche abbassate, bar chiusi e strade deserte. Uno scenario che forse sarebbe stato possibile immaginare solamente in un film ma è quanto di più sano in questo momento per la salute della popolazione. Come deciso dal governo ieri sera, da quest’oggi a rimanere aperti in Italia saranno solamente i servizi essenziali.

Tutto ciò che non è necessario, in questo momento, deve rimanere chiuso. Questa la decisione per evitare la proliferazione del virus e proprio per questo, eccetto le attività quali farmacie, supermercati e negozi alimentari tutti gli altri servizi rimarranno chiusi per decisione di Palazzo Chigi.

Tra aperti e chiusi: che cosa significa “essenziale”

Beni di prima necessità cui la popolazione non farà a meno né oggi né domani. Chiarissimo l’appello di Conte che, informando della chiusura di tutte le attività, ci tiene a ribadire quanto sia insensata e pericolosa la corsa ai ripari in termini alimentari perché tutto ciò di cui in questo momento l’Italia ha bisogno non smetterà di offrire il proprio servizio.

Ed è per questo motivo che questa mattina hanno regolarmente tenuto aperto il proprio ingresso le edicole e i tabaccai così come i negozi alimentari, le farmacie, i ferramenta, i negozi di vendita al dettaglio di prodotti igienico-sanitari, le farmacie, le parafarmacie, negozi di vendita al dettaglio per piccoli animali domestici. Niente stop al momento nemmeno per i trasporti pubblici e per idraulici, meccanici, artigiani e benzinai.

Aperte anche poste, banche ma anche in questo caso è fortemente consigliato usufruire, in tutti i casi possibili, dei servizi online.

Chi può uscire di casa e perché ?

Uscire di casa si può? Sono vietate le passeggiate?

Queste sono alcune delle domande che si agitano nei pensieri degli italiani in questi momenti. Ad offrire risposta a molti di questi interrogativi è lo stesso Governo Italiano: “Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per necessità quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali“. Tutto questo ovviamente deve però essere comprovato attraverso un’autocertificazione.

Le passeggiate sono vietate? Di fatto no ma di fronte al richiamo del Presidente del Consiglio di non uscire di casa salvo una ragione di “forza maggiore e strettamente necessaria”, ne decade l’essenzialità. In un momento così delicato è bene che ogni cittadino abbia chiaro come anche un gesto banale come una semplice passeggiata non necessaria può essere a tutti gli effetti un gesto di irresponsabile egoismo. Passeggiare si può dunque ma solamente se strettamente legato ad un motivo quali i “due passi necessari” per raggiungere il supermercato, comprare le sigarette o passare dall’edicola sotto casa.

Fare sport all’aperto?

Bisogna rinunciare alla corsa mattutina e alle attività sportive all’aperto? Nessun divieto al momento ma è ovviamente opportuno ricordare come queste attività siano “vietate” in gruppo. I parchi rimarranno aperti per permettere le attività che dovranno essere svolte mantenendo l’opportuna distanza gli uni dagli altri ma anche in questo caso, l’appello è al buon senso del singolo cittadino e la direttiva chiarisce come, eccetto la stretta necessità, per sicurezza della collettività è bene evitare di uscire di casa.