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Coronavirus, l’Italia è zona rossa ma da isolare è l’ignoranza

Pubblicato: 10/03/2020 13:26

Di ieri sera la firma del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Dpcm – Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – che ha visto l’estensione delle misure che fino a ieri erano state applicate alle sole zone rosse a tutta Italia. “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19” che hanno generato il panico ma questa, è bene sottolinearlo, non è una guerra e tutti i provvedimenti adottati in queste ore e che richiamano i cittadini ad essere singolarmente responsabili delle proprie azioni sono volti ad evitare un’incontrollata proliferazione del virus.

Nonostante le plurime raccomandazioni da parte di politici, medici ed esperti e nonostante i numerosi appelli alla responsabilità e al rispetto delle misure adottate, l’incosciente egoismo, la psicosi e l’ignoranza continuano a mietere vittime. Dai treni presi d’assalto ai supermercati svuotati in vista di fantomatiche carestie senza tacere su chi della paura si nutre e ancor peggio la guarda come desiderabile oggetto magico da cui poter trarre un profitto.

Coronavirus, vincono gli imbecilli e a farne le spese è il buon senso

Accorgimenti, prevenzione, tutela e quanto mai un richiamo alla responsabilità del singolo ma che, nonostante le chiare parole di Conte, non ha saputo mettere a freno un panico che si nutre di ignoranza e disinformazione. Una paura ancor più pericolosa del Coronavirus, altamente contagiosa e contro la quale non c’è vaccino se non il buon senso. La stessa paura che sabato sera, di fronte alle preliminari misure di sicurezza che riguardavano solamente alcune regioni italiane, ha messo in moto un’inarrestabile e pericolosissimo fuggi-fuggi.

Centinaia e centinaia di persone affollate, l’una vicino all’altra verso una quanto mai irreale salvezza, la fuga dalla città. Un moto che ha ricalcato in toto quanto fortemente sconsigliato dal governo che mentre isolava una città, richiamava i cittadini a restare in casa e ad evitare contatti per contenere il pericolo contagio ha dovuto fare i conti con mandrie di popolazione sospinte a stare appiccicate le une alle alle altre a riprova di un malsano egoismo.

L’egoismo che infrange le misure di sicurezza

Lo stesso malsano egoismo che ha spinto nella notte centinaia di cittadini verso quella che è stata una mera “fuga alla spesa”, un correre ai ripari quanto mai sbagliato e soprattutto, incoscientemente pericoloso, per paura di una carestia che, a tutti gli effetti, non esiste e non esisterà.

Da Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio Conte parla chiaramente: “Non è necessario e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità“, eppure l’effetto è stato contrario.

Supermercati svuotati ma la carestia non esiste

Nelle ultime ore con un picco rilevato soprattutto ieri sera, dai pochi istanti che sono seguiti al discorso di Conte, è stata registrata una mera corsa all’acquisto incontrollata, immotivata e, alla luce delle misure di prevenzione sanitarie, incosciente. Di fronte alla raccomandazione di mantenere le distanze di sicurezza tra i singoli e di evitare di creare affollamenti, la massa ha raggiunto l’ingresso dei supermercati spinta dalla paura di una fantomatica e irreale carestia, intenta a comprare quanto più possibile generi alimentari sì da non rimanerne senza.

Lunghe code, carrelli pieni e scaffali vuoti di fronte ad un’emergenza alimentare che è stata in toto scongiurata: “Non c’è alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare“, le parole di Conte a rassicurare come, nonostante tutte le misure adottate, i supermercati offriranno quotidianamente il loro servizio, quotidianamente riforniti.

Guadagnare sul panico: le email truffa sul Coronavirus

Ma come dicevamo in prima battuta, all’egoismo si coniuga in alcuni casi in queste ore anche la disonestà e la volontà di far fruttare l’ignoranza fatturando sulla paura. L’allarme lo lancia direttamente la Polizia di Stato: “Sfruttando le preoccupazioni che il Coronavirus sta generando tra le persone, i criminali del web stanno approfittando di questo momento di vulnerabilità per colpire le ignare vittime con attività di Phishing legate al COVID-19″.

Circolano di fatto diverse email con tanto di firma da parte di famigerati e inesistenti dottori, presunti esperti dell’OMS impeccabilmente scritte e dal tono assolutamente formale e credibile che invitano ad aprire gli allegati. Si tratta ovviamente di allegati in toto “infetti”, malware capaci, una volta aperti, di intercettare e carpire dal computer i dati sensibili del singolo per poi usarli a proprio piacimento.

Gli specialisti della Polizia postale individuavano anche un altro virus RAT, dal funzionamento simile, che nascosto dietro un file chiamato CoronaVirusSafetyMeasures.pdf, assumeva il controllo del dispositivo infettato, trasformandolo, all’insaputa della vittima, in un computer zombie, gestito da remoto da un computer principale per effettuare successivi attacchi informatici in tutto il mondo“, comunicato sul sito della Polizia di Stato che invitato a diffidare di qualsiasi genere di email similare, invitando poi a non aprire per nessun motivo ipotetici file allegati alle mail e a segnalarne invece l’arrivo al Commissariato della Polizia di Stato online.