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Patrizia Pellegrino racconta la tragica esperienza della morte del figlio

Pubblicato: 14/03/2020 00:05

Patrizia Pellegrino ha raccontato la tragica perdita di suo figlio durante un’intervista a Vieni da me, ora sospeso per l’emergenza coronavirus. “Assistere alla morte di un figlio è l’esperienza più agghiacciante che esiste al mondo. Non c’è niente di più brutto“, ha raccontato la showgirl.

Riccardo, il bimbo che non è riuscita a salutare

È colpa di un ginecologo, mentre stavo partorendo mi ha lasciato 48 ore con le doglie”: così Patrizia Pellegrino ha dichiarato a Caterina Balivo. “Il bambino non c’è l’ha fatta, colpa dello stress di essere stato abbandonato a tutte quelle ore di sofferenza dentro e fuori di me. Ci ha lasciato dopo 6 giorni che era nato”.

L’attrice e conduttrice ha aggiunto di non ricordarsi il momento del parto, in quanto era stata messa sotto anestesia. Non ho potuto neanche salutarlo. Questa è stata la cosa più brutta. Però è tutti i giorni con me, non manca mai, nella mia vita, un pensiero a Riccardo. È il mio angelo custode, ne sono certa. Lui non manca all’appello, tra i miei figli c’è: Riccardo, Gregory, Tommaso e Arianna”.

Dopo Riccardo nessuna speranza di avere altri figli

Pellegrino confessa di aver sofferto di depressione: “Non uscivo più di casa. Poi mi hanno detto che non potevo più avere figli: ero disperata, ma ho pensato subito di diventare madre adottiva”. Così 26 anni fa Patrizia Pellegrino e Pietro Antisari Vittori, attualmente il suo ex marito, hanno adottato Gregory a San Pietroburgo.

Arianna un’altra dura prova

Patrizia dopo aver fatto un intervento che le ha permesso di rimanere incinta è riuscita ad avere Tommaso, e dopo ancora Arianna. “Quando ero incinta di 6 mesi di Arianna mi avevano detto che lei non ce l’avrebbe fatta. Un’altra doccia fredda, un’altra parentesi paurosa“, racconta.

Lei però non si è arresa: “Sentivo che lei si muoveva nella mia pancia. A Bologna hanno fatto un miracolo: mi hanno fatto partorire prima, era veramente microscopica, ma ho sentito che ce l’avrebbe fatta. Oggi è bella e intelligente. Non è autonoma, ma è molto forte e curiosa, nella vita ce la può fare. Ha due fratelli che la amano: sono tutti pronti per lei”.