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“Che uomo di me**a”: Ermal Meta attacca Donald Trump, finito nella bufera

Pubblicato: 16/03/2020 23:26

La notizia del tentativo di Donald Trump di ottenere in esclusiva il vaccino contro il coronavirus, in fase di sperimentazione in Germania, ha fatto il giro del mondo. Una proposta che ha scatenato la rabbia non solo dell’azienda farmaceutica tedesca coinvolta, ma anche di un popolare cantautore italiano. Sul suo profilo Twitter, Ermal Meta ha condiviso la notizia definendo il presidente USA un “uomo di me**a.

La proposta indecente di Donald Trump

Preoccupazione e timore sono i sentimenti attualmente prevalenti in Italia e in tutto il mondo a causa della diffusione del coronavirus. La cura per combatterlo, però, potrebbe arrivare dalla Germania dove un’azienda farmaceutica sta sperimentando un vaccino specifico contro il virus. La notizia ha fatto il giro del mondo, fino ad arrivare negli Stati Uniti. Ed è proprio dagli USA che è arrivata nei giorni scorsi un clamoroso retroscena legato alla sperimentazione di questo vaccino. Il presidente americano Donald Trump, infatti, avrebbe offerto un’ingente somma di denaro all’azienda farmaceutica tedesca per ottenere in esclusiva il vaccino. Una notizia che ha gettato il presidente degli USA nella bufera e sul quale sono piovute feroci polemiche da più parti. A cominciare dal top manager dell’azienda Christof Hettich, che con una secca risposta ha negato a Trump questa possibilità: “Vogliamo sviluppare un vaccino per tutto il mondo e non per i singoli Paesi“.

La rabbia di Ermal Meta: “Che uomo di me**a

Anche in Italia la notizia è arrivata immediata e ha scatenato reazioni polemiche. Su Twitter, in particolare, è stato Ermal Meta a inveire contro Donald Trump. Il cantautore ha condiviso l’articolo, riportato dal quotidiano La Repubblica, inerente alla clamorosa proposta di Trump, per poi definire il presidente USA un “uomo di me**a. Il politico è finito immediatamente nel mirino delle critiche in tutto il mondo. Una situazione così allarmante dovrebbe veder prevalere il buon senso, la responsabilità e l’onestà soprattutto degli esponenti politici a livello globale. Ma questo clamoroso scivolone ha dimostrato tutt’altro.