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Coronavirus, multati i clochard. Insorgono le associazioni

Pubblicato: 17/03/2020 12:52

Oltre al danno, la beffa. Non avere una casa è di per sé una condizione sfavorevole, essere addirittura multati per non aver rispettato il divieto di starci potrebbe sembrare una vicenda paradossale. Invece è quello che sta avvenendo in Italia in questo momento. I clochard sono finiti nel mirino dell’articolo 650 del Codice Penale che punisce chi adesso si trova per strada senza un valido motivo. La situazione è surreale, l’associazione Avvocato di Strada ha indirizzato un appello al premier Conte e, sul web è nato pure l’hashtag #vorreistareacasa, per lottare in favore della causa di chi vorrebbe rispettare il decreto, ma non può.

Quando restare a casa è impossibile

In tutta la Penisola fioccano i verbali nei confronti dei senzatetto, colpevoli secondo le autorità di non rispettare il decreto legge che impone la permanenza a casa per fronteggiare il Coronavirus. Una multa inconcepibile per l’associazione Avvocato di strada: “Bisogna occuparsi, e in fretta, di chi non ha un tetto sulla testa ed è costretto a vagare per le città. Diciamo da più di 20 anni che chi vive in strada ha bisogno di una casa e di una residenza per potersi curare ma oggi, ai tempi del coronavirus, queste necessità assumono una drammatica urgenza”.

I clochard non possono restare a casa perché una casa non ce l’hanno e molto probabilmente non saranno neanche in grado di pagare la multa. Inutile quindi punirli con un verbale che non sarà incassato: “Siamo a lavoro per chiedere le archiviazioni ma intanto continuiamo a porre la nostra domanda. Come fanno a restare a casa le persone che una casa non ce l’hanno?”. Al momento le persone senza una casa sono poco più di 50 mila. 

L’hashtag #vorreirestareacasa

L’associazione Avvocato di Strada non è l’unica ad essersi interessata alla questione clochard. Alessandro Radicchi, presidente di Binario 95 (centro per persone senza fissa dimora) ha lanciato su Twitter l’hashtag #vorreirestareacasa. L’obiettivo è quello di sensibilizzare  la popolazione di fronte a questa situazione incresciosa.

Intervistato da Fanpage, Radicchi ha sottolineato che la condizione attuale è paradossale. Nel suo centro è costretto a rispettare le distanze di sicurezza e non può accogliere tutti i senzatetto, costretti a vagabondare per strada. E di conseguenza, a infrangere il decreto che impone di stare a casa. Le stime Istat parlano di oltre 50 mila persone in Italia: solo a Roma, sono quasi 8 mila. Radicchi non ha interrotto i servizi di accoglienza, ma gli spazi si sono ridotti e sempre più persone rimangono fuori.