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Coronavirus, Bergamo: 88 morti in 24 ore. Militari trasportano decine di bare

Pubblicato: 21/03/2020 13:01

La situazione non accenna a migliorare a Bergamo. Nella provincia lombarda in un solo giorno ci son stati ben 88 morti. Preoccupa la processione di mezzi militari che trasportano le bare. Il sindaco Gori non nasconde la sua apprensione: “La lucina in fondo al tunnel speriamo che cominci a vedersi, io francamente non vedo ancora effetti”.

La processione dei mezzi militari con i morti di Bergamo

Anche questa mattina di sabato 21 marzo, il cimitero monumentale di Bergamo ha accolto una nuova processione di mezzi militari che hanno preso con sé decine di bare. Sono infatti numerose quelle che occupano la chiesa e la camera mortuaria, e non c’è quasi più posto. Secondo quanto scrive Repubblica, il forno crematorio non riesce a tenere il passo in questo momento di crisi. Per questo motivo, ha sottolineato anche il sindaco Giorgio Gori, è stato necessario rivolgersi a quelli di altre città. Solo ieri ci son stati 88 morti in tutta la provincia bergamasca, legati al Coronavirus. Dall’inizio della pandemia, il numero totale dei casi registrati nella provincia di Bergamo ha superato i 5mila, più di ogni altra in Lombardia. In tutta la regione, i morti sono ormai oltre 2.500 su 22.264 casi.

Il sindaco Gori: “Abbiamo sottovalutato il problema”

In un’intervista all’Huffington Post, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha affermato: “È un’immagine, quella dei carri militari, che più ha scosso le sensibilità: la nostra, ma anche quella di tante persone lontane. Mi pare anche di chi ha responsabilità di governo. È come se l’Italia avesse di colpo realizzato cosa sta davvero succedendo in questa provincia, quello che andiamo raccontando da settimane”. Per quanto riguarda la sanità, È allo stremo, aldilà di quanto si possa immaginare”, sentenzia il primo cittadino. “In Lombardia e a Bergamo abbiamo un ottimo sistema sanitario, forse il migliore del nostro Paese. Agli ospedali pubblici si sono affiancati anche quelli privati. Si sono moltiplicati i posti letto, inventati nuovi spazi per le cure intensive. Eppure, non basta. Le persone che avrebbero bisogno di essere ricoverate e curate sono molte di più”. Il sindaco ha inoltre ammesso di aver sottovalutato il problema all’inizio.

La situazione a Brescia

Situazione allarmante anche nella provincia di Brescia. Sergio Cattaneo, primario di Cardio-Rianimazione degli Spedali Civili di Brescia, ha sottolineato l’assenza di posti nelle terapie intensive lombarde. Il mio appello alle istituzioni è quello di chiudere tutto. Non si può continuare a far circolare le persone”, dice Cattaneo secondo quanto riporta TgCom24. Dello stesso avviso Paolo Terragnoli, primario del Pronto soccorso della Clinica Poliambulanza: “Aumentano sempre più i giovani contagiati, è finito il momento di uscire, bisogna stare a casa e va chiuso tutto“. Nella provincia bresciana, i contagi son arrivati ormai a 4648, i morti a 594. A differenza di Bergamo, fortunatamente, pare che per il momento non ci sia la necessità di far intervenire l’Esercito per il trasporto delle bare. 

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2020 15:51