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Coronavirus, i giganti del web si preparano a gestire il sovraccarico della rete

Pubblicato: 27/03/2020 15:39

Uno dei possibili effetti collaterali, prodotti dall’emergenza coronavirus, è quello legato al sovraccarico di Internet. A lanciare l’allarme era stato Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, che nel corso di una conferenza stampa del 18 marzo aveva tratteggiato i rischi derivanti dall’improvviso aumento di persone che lavorano da remoto: “In termine di statistiche stiamo vedendo livelli elevati di utilizzo della rete in Italia e in tutti i Paesi che sono stati colpiti. Il traffico su Whatsapp e Messenger è più che raddoppiato rispetto al normale”.

La reazione di Zuckerberg

Zuckerberg ha sottolineato che lo stress a cui è sottoposto attualmente il sistema è ben maggiore di quello registrato a Capodanno, un momento in cui tradizionalmente si assiste ad un picco nel traffico di Internet. Il fatto non è di per sé preoccupante, anche se la situazione potrebbe degenerare qualora altri Paesi nel mondo dovessero adottare quarantene di massa: “La sfida è provare a stare sempre un passo avanti – ha detto il CEO di Facebook – perché per il momento in molte nazioni l’epidemia non è ancora su larga scala, ma se dovesse diventarlo allora dovremmo reagire da un punto di vista di infrastrutture, per essere sicuri che il tutto non collassi”.

L’alta definizione temporaneamente disabilitata

I filmati, specialmente quelli in alta definizione, sono piuttosto “pesanti” in termini di banda utilizzata. Un maggior numero di persone che carica o scarica video da Internet significa un maggior rischio di congestione della rete. È questo il motivo che ha spinto Facebook ad annunciare una riduzione temporanea della qualità dei video in Europa, una decisione che fa seguito a quella analoga di altri colossi del web, come Netflix, Youtube e Amazon. Si tratta di una soluzione auspicata dallo stesso commissario Ue per il Digitale, Thierry Breton, che negli scorsi giorni aveva invitato i fornitori di contenuti in streaming a passare dall’alta definizione alla definizione standard. Limitare questa funzione, quando non strettamente necessaria, potrebbe liberare banda per alcuni servizi essenziali, come quelli legati a sanità, istruzione a distanza e smart working.