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Sudamerica, preoccupa la febbre di Dengue: oltre 3 milioni di casi nel 2019

Pubblicato: 28/03/2020 14:59

Per via della sua natura pandemica, il Coronavirus sta facendo passare in secondo piano altre emergenze sanitarie, che da anni interessano intere aree del pianeta. A riportare l’attenzione su una di queste è stata la Paho (Pan American Health Organization), la divisione dell’Oms che si occupa del continente americano.

In una nota dello scorso 12 febbraio, l’organizzazione lanciava l’allarme in merito alla febbre di Dengue, una malattia infettiva tropicale causata dall’omonimo virus. Secondo il rapporto, sono stati più di 3 milioni i casi nel solo 2019, la cifra più alta mai registrata.

Il 70% dei casi in Brasile

La Dengue è trasmessa dalle zanzare e si presenta con febbre, cefalea, dolore muscolare e articolare. È un fenomeno particolarmente grave nei Paesi dal clima caldo e umido, come in Sudamerica e in alcune aree dell’Africa e dell’Asia. Con 2 milioni e 200mila contagiati, il Brasile rappresenta da solo il 70% di tutti casi riscontrati in America nel 2019.

Il Messico è al secondo posto di questa speciale classifica con 268mila casi, il Nicaragua al terzo con 186mila. L’anno scorso le vittime della febbre dengue sono state più di 1500, un numero che, nella drammaticità della situazione, lascia aperti alcuni spiragli positivi: “A dispetto del numero di casi in aumento nel 2019 – ha detto Marcos Espinal, direttore Dipartimento di malattie trasmissibili della Paho – grazie al grande sforzo delle nazioni la percentuale di letalità della Dengue è stata mantenuta sotto l’uno per cento”.

La febbre dengue e il coronavirus

I primi mesi del 2020 hanno confermato un trend negativo per quanto riguarda il numero di contagi, che sono stati già più di 125mila, tra Bolivia, Honduras, Messico e Paraguay. La vera sfida sarà però un’altra: se il coronavirus dovesse espandersi anche in queste nazioni, i suoi effetti, combinati a quelli della febbre dengue, potrebbero portare ad una situazione quantomeno preoccupante.

Con sistemi sanitari potenzialmente in difficoltà nel reagire alla doppia emergenza, le istituzioni sono chiamate ad un difficile compito di prevenzione. Da un lato viene così ribadito il valore della quarantena per bloccare la catena di contagi del coronavirus, dall’altro l’importanza di un controllo accurato di tutti quei luoghi domestici che possono favorire la riproduzione delle zanzare, come i contenitori di acqua stagnante.

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2020 09:53