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Coronavirus, morto il primo detenuto: era in carcere a Bologna

Pubblicato: 02/04/2020 12:47

Il numero dei contagi e dei morti da Coronavirus in Italia fa registrare ogni giorno nuovi numeri. Si parla di picco raggiunto, di plateau, ma per ora ad ogni bollettino si contano centinaia di morti in più. Tanto che si è reso necessario prolungare ancora i decreti e le misure restrittive. A questi ora va aggiunta la prima vittima tra i detenuti delle carceri italiane. Ne ha dato notizia il sindacato della polizia penitenziaria UilPa.

Morto a Bologna il primo detenuto

La notizia è resa nota tramite un comunicato stampa disponibile sul sito del sindacato; lo stesso riporta le parole del rappresentante UilPa Gennarino De Fazio. “È deceduto all’ospedale civile di Bologna il primo detenuto per coronavirus“, si legge nella nota.
Era italiano, aveva 76 anni e pare fosse affetto da altre patologie” viene poi specificato. Si apprende inoltre che nei giorni scorsi era stato ricoverato in stato di detenzione. Una volta trasferito in terapia intensiva, era stato ammesso agli arresti domiciliari.

L’attacco al Ministro Bonafede

Nel proseguo del comunicato, si legge un duro commento all’operato del Ministro della Giustizia Bonafede e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. “Hanno tante colpe e responsabilità nell’assolutamente inadeguata gestione delle carceri – si legge – Questo nemico invisibile sta facendo stragi ovunque e il carcere altro non è che una parte della società“.

Quando un mese fa il Governo ha emanato i primi decreti restrittivi, si era assistito a violente proteste da molte carceri italiane, con numerosi morti e decine di detenuti evasi.

Il picco nei penitenziari non è ancora raggiunto

De Fazio riporta poi le condizioni del contagio nelle carceri italiane, sottolineando che “Nel Paese pare si stia registrando il picco, nei penitenziari potrebbe essere in piena fase di sviluppo e ascesa“. Questo, specifica, dovrebbe indurre a misure di prevenzione che possano evitare “contagi di ritorno, che potrebbero far riprecipitare la situazione in tutto il Paese“.

L’attacco al Ministero si conclude poi con la richiesta che la gestione diretta delle carceri passino sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri, “almeno sino al perdurare dell’emergenza sanitaria. Indugiare ancora potrebbe determinare l’irreparabile“.

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2021 12:43