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Davide, ucciso da “Igor il Russo”: la vedova vuol fare causa allo Stato

Pubblicato: 03/04/2020 19:09

Norbert Feher, più conosciuto come “Igor il Russo”, è divenuto tristemente noto nel 2017 per la lunga scia di sangue che si era lasciato alle spalle, scia partita da un bar di Bodrio e conclusasi poi solo con l’arresto in Spagna.

Oggi, alla vigilia del processo di appello di Feher, la vedova della prima vittima ha intenzione di fare causa allo Stato per negligenza nel non eseguire i decreti di espulsione, affiancata dall’avvocato Giorgio Bacchelli.

Davide Fabbri: la prima vittima

Igor il Russo, alias di Norbert Feher, ha compiuto il suo primo omicidio nel 2017, sparando e ammazzando Davide Fabbri, titolare di un bar di Budrio.
A 3 anni di distanza la vedova di Davide Fabbri ha deciso di fare causa allo Stato, assistita dall’avvocato Giorgio Bacchelli. Su Dagospia vengono riportate le parole di Giorgio Bacchelli, il quale spiega: “C’è stata negligenza da parte dell’Italia. Feher è rimasto in Italia per l’inerzia dello Stato, per negligenza e approssimazione”.

L’avvocato della vedova Fabbri ha poi sottolineato: “Non basta dire che non si era riusciti a capire da dove fosse arrivato, avrebbero dovuto cercare ancora. Altrimenti vuol dire che qualsiasi criminale straniero può mentire sulla sua identità per non essere rimpatriato”.

La vedova: “la mancanza è insopportabile

Sempre su Dagospia anche le parole addolorate di Maria Sirica, la vedova: “Per me non è cambiato nulla. È come se fosse successo ieri, la mancanza di mio marito è insopportabile”. Giorgio Bacchelli ha una strategia legale ben chiara nell’assistere legalmente la vedova e del padre di Fabbri: “Presenteremo argomenti giuridici solidi, la citazione si baserà sul danno ingiusto, subito per colpa e negligenza dello Stato”.

Il comitato degli Amici di Davide Fabbri

La causa inoltre è appoggiata da Augusto Morena, del comitato de Gli amici di Davide Fabbri, che già all’epoca dei fatti, quando Feher era latitante, si erano impegnati nel dare tutto il loro aiuto per catturare l’omicida, offrendo una cospicua ricompensa a chiunque desse informazioni utili alla cattura. Sul sito TGCOM24 si possono leggere le parole di Augusto Morena: “Lo Stato ha sbagliato, nonostante i duplici mandati di espulsione Igor era ancora a piede libero sul territorio italiano. Per questo ho spinto io stesso la famiglia a formalizzare una causa allo Stato, per la mancata espulsione del killer“.

Feher e le sue menzogne allo Stato

Norbert Feher era già conosciuto dalle Forze dell’Ordine italiane nel 2017, a causa dei precedenti reati per i quali aveva già trascorso un periodo in carcere. Una volta uscito dal carcere, era stato trattenuto in un CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione), poiché su di lui pendeva un decreto di allontanamento dal territorio nazionale, che però Feher eluse fornendo un nome falso e dichiarando di essere originario della Russia.

In realtà Norbert Feher è di origine serba, e la Russia infatti non confermò mai le sue dichiarazioni. Sembra però che lo Stato Italiano non si indagò su questa mancata conferma da parte della Russia e Feher rimase sul territorio fino all’aprile del 2017 quando poi uccise Davide Fabbri.

L’arresto e la condanna

Successivamente, durante la sua fuga, il killer uccise anche Valerio Verri, che si trovava in pattugliamento con Marco Ravaglia, rimasto ferito durante lo scontro a fuoco. Dopo questo violento scontro, si persero le tracce di Feher fino all’arresto in Spagna, arresto che costò la vita ad altre 3 persone. Norbert Feher è stato condannato all’ergastolo in primo grado a marzo dello scorso anno e ora è fissato per maggio l’inizio del processo di appello.