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Incendio a Chernobyl: torna la paura delle radiazioni

Pubblicato: 07/04/2020 17:22

Il 4 Aprile è scoppiato un incendio nelle aree boschive che circondano quel che rimane della centrale di Chernobyl . A bruciare è stata la zona cosiddetta di “alienazione”, zona di sicurezza che circonda l’area di 30 km intorno la centrale nucleare. I focolai dell’incendio sono due e non sembrano arrestarsi. Fino ad ora la causa dell’incendio non è nota, ma si sospetta l’origine dolosa. Il rischio che il livello delle radiazioni torni a salire è elevato, infatti secondo il Ministero i livelli sarebbero già fuori la norma.

Una zona quasi disabitata

La zona coinvolta dall’incendio è la cosiddetta “zona alienata”, ovvero la zona nel quale non è permesso vivere o svolgere attività commerciale a causa delle radiazioni ionizzanti presenti, e si estende per 30 km dalla centrale nucleare. Secondo le stime dell’Onu le vittime della tragica esplosione furono 4 mila per l’esposizione alle radiazioni. Le autorità crearono un cordone di sicurezza e fecero evacuare ben oltre 100 mila persone. La zona, però, non sembrerebbe del tutto abbandonata, infatti 200 persone avrebbero disobbedito al decreto del 1986 e sarebbero rimaste a vivere nella zona a rischio.

130 vigili e due elicotteri contro l’incendio

Il capo del servizio civile ispettivo per l’ecologia ucraino Yehor Firsov ha annunciato che circa 100 ettari di terreno stanno bruciando. Contro l’incendio sono impiegati 130 vigili e due elicotteri. L’incendio coglie Chernobyl a 34 anni dal tragico evento e quando la fauna locale stava ricominciando a ripopolare la zona.