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Coronavirus: tassi di mortalità più elevati nelle zone maggiormente inquinate

Pubblicato: 15/04/2020 16:29

Uno studio della T.H. Chan School of Public Health dell’Università di Harvard ha messo in evidenza la correlazione fra inquinamento atmosferico e tasso di mortalità da coronavirus.

Secondo i ricercatori, ciò sarebbe dovuto alla maggiore quantità di Pm 2,5 (le polveri sottili inquinanti disperse nell’aria) e alla loro capacità di penetrare in profondità nell’organismo, aumentando il rischio di patologie respiratorie.

L’inquinamento crea le condizioni per una maggiore mortalità

I consulenti scientifici del governo degli Stati Uniti stimano che l’epidemia di Covid-19 potrebbe uccidere tra 100mila e 240mila americani – si legge nelle premesse dello studioLa maggior parte delle condizioni pre-esistenti, in grado di aumentare il rischio di morte da Covid-19, sono le stesse patologie già normalmente influenzate da un’esposizione prolungata all’inquinamento”. Partendo da questo approccio, i ricercatori hanno così scoperto che un aumento di un microgrammo di Pm 2,5 per metro cubo è associabile ad un incremento del 15% del tasso di mortalità da Covid-19.

Coronavirus e inquinamento: c’è correlazione statistica

È importante sottolineare che lo studio non vuole mettere in luce un rapporto di causalità diretta tra inquinamento e decessi da coronavirus, ma semplicemente una correlazione statistica tra i due fenomeni. Questo perché le microparticelle inquinanti, penetrando nei polmoni e diffondendosi nel sangue, possono causare gravi malattie all’apparato respiratorio e cardiovascolare. Una condizione, già grave in tempi normali, che produce come spiacevole effetto collaterale una maggiore suscettibilità al virus, sopratutto negli organismi debilitati.

L’importanza delle normative sull’inquinamento

La ricerca di Harvard ha messo insieme i dati di circa 3mila contee americane, che corrispondono al 98% della popolazione. I risultati mostrano che le percentuali più elevate di decessi da coronavirus si concentrano proprio nelle zone più inquinate, come drammaticamente testimoniato dall’escavazione di fosse comuni nello stato di New York. L’analisi scientifica di questi dati potrebbe aiutare i governi a prendere le giuste decisioni, anche in un prossimo futuro, sia in materia di contrasto della pandemia, sia di riduzione dei livelli di inquinamento: “I risultati di questo studio sottolineano l’importanza di continuare a rafforzare le normative sull’inquinamento atmosferico per proteggere la salute delle persone durante la crisi Covid-19 – si legge nelle conclusioni – Un fallimento di questi tentativi potrebbe potenzialmente aumentare il bilancio delle vittime e i ricoveri in ospedale per il Covid-19, andando a gravare ulteriormente sul nostro sistema sanitario e allontanando risorse essenziali dalla cura dei pazienti”.