Un lungo post pubblicato su Facebook quello del giornalista e telecronista sportivo italiano, tra i più noti e celebri del panorama, Guido Meda. Con parole amorevoli Meda ha voluto ringraziare e omaggiare sui social la madre, Mariagrazia, recentemente scomparsa.
Guido Meda, lutto per il giornalista sportivo
Parole cariche di pathos, un ringraziamento per tutto l’immenso bagaglio affettivo lasciato, un volerla omaggiare rendendo pubblica la sua eredità. “Addio mamma Mariagrazia. Grazie perché sei stata un eterno generatore di gioia, grazie perché non volevi mai pesare mentre eri sempre fondamentale“, sono queste le prime parole, incipit di un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, che Guido Meda ha voluto dedicare alla madre scomparsa per cause che non sono state rese note al pubblico.
Meda: “Grazie per avermi cresciuto“
L’afflizione per la morte di un caro che con il trapasso si porta via per sempre un pezzo di sé ma anche l’eterna gratitudine per tutta la vita trascorsa insieme, passo passo. Una lettera aperta da figlio a madre ed un grazie declinato in tutte le sue forme: “Grazie per avermi cresciuto, coccolato, protetto sempre. Grazie per i tuoi infiniti ‘grazie’ che facevano sì che chiunque capisse chi eri e ti si volesse bene da subito“. Non il più classico post, non il più avvincente commento a margine di una gara della MotoGP, non il più noto giornalista ma un semplicissimo Guido che nelle sole vesti di figlio, apre il proprio cuore e riversa i pensieri sul foglio bianco virtuale: “Grazie per i tuoi ‘scusa’ che il più delle volte erano inutili perché non hai mai avuto nulla da farti perdonare“.

E ancora, nel lungo post: “Grazie per essere stata una madre così, una nonna così, persino una suocera così, capace di devastare i luoghi comuni sulle suocere. Grazie per averci sopportati con comprensione quando serviva e supportato con forza quando non ne avevamo abbastanza. Grazie per quella simpatia naturale, per le tempeste i baci di notte quando dormivamo per le favole inventate sulla Alfa Giulia e la Fiat 124 che ancora ricordo parola per parola come le mie nonne nanne preferite; grazie per aver sempre pregato per tutti noi, che fossimo in giro in moto o ad un esame“.
Poi, la chiosa più toccante: “Mi manchi come può mancare una mamma ma immagino che tu stia intrattenendo conversazioni divertenti dicendo ‘grazie’ a tutti ed elargendo complimenti anche a chi apparentemente non se li meritava. Un po’ di te anche agli altri non può che fare bene! La tua parola era Grazie. Ora lo dico io a te. Grazie mamma“.