Dopo l’allarme diffuso dalle autorità dopo il ritrovamento di tracce di coronavirus nell’acqua non potabile a Parigi, arriva anche in Italia l’incubo del coronavirus presente nelle acque pubbliche. L’istituto Superiore della Sanità ha infatti comunicato che sarebbero state trovate delle tracce del Sars-CoV-2 nelle acque di Roma e Milano, garantendo però ai cittadini che non ci sarebbe stato nulla da temere.
Il caso di Parigi
A Parigi, seppur consci che il sistema dell’acqua non potabile è ben distaccato dal sistema dell’acqua potabile, si è deciso di mettere un freno alla pulizia delle strade ed all’acqua nelle fontane e nelle cascate nei parchi. A Roma e a Milano, al momento, si presenterebbe situazione analoga a quella di Parigi, Coe chiarito dall’ISS: “Il materiale genetico del virus Sars-Cov-2 può essere trovato nelle acque di scarico, permettendo quindi di usare questo tipo di campionamenti come ‘spia’ della presenza di un focolaio epidemico”.
Esaminati 8 campioni per città
La ricerca sulle acque di Milano e Roma è stata effettuata dal 3 al 28 febbraio (Milano) e poi dal 31 marzo al 2 aprile (Roma) su 8 campioni di acqua. Di questi 8, per quanto riguarda Milano le tracce erano presenti in 2 campioni, mentre a Roma erano in tutti.
A breve lo studio anche in altre città
L’idea, ovviamente, è quella di estendere la ricerca ad altre città: “Stiamo ora estendendo la ricerca ad altri campioni di acque di scarico provenienti da una rete di raccolta in diverse regioni, costruita negli anni nell’ambito di un progetto finanziato dal Centro nazionale di prevenzione e controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute”.
Luca Lucentini di ISSha spiegato: “Il risultato rafforza le prospettive di usare il controllo delle acque in fognatura dei centri urbani come strumento non invasivo per rilevare precocemente la presenza di infezioni nella popolazione“.